La startup Perplexity, nota per il suo motore di ricerca basato sull’intelligenza artificiale, ha pubblicato un post sul blog in risposta alla causa intentata da News Corp, che l’accusa di aver copiato su larga scala contenuti protetti da copyright. News Corp, proprietaria di testate come il New York Post e il Wall Street Journal, aveva denunciato Perplexity per aver effettuato lo scraping di contenuti senza autorizzazione.
Perplexity risponde alle accuse di violazione del copyright
Nel suo post, Perplexity sostiene che le organizzazioni giornalistiche come News Corp, che hanno intentato cause contro le aziende di AI, vorrebbero vivere in un mondo in cui i fatti riportati pubblicamente sono di proprietà delle aziende e nessuno può utilizzarli senza pagare un pedaggio. Tuttavia, l’azienda precisa che nessuno, comprese le imprese, è proprietario dei fatti, ma il diritto d’autore può riguardare il modo in cui questi vengono espressi. In precedenza, Forbes aveva accusato Perplexity di aver pubblicato formulazioni molto simili e alcuni frammenti interamente ripresi dalle sue storie.
La posizione di Perplexity
Perplexity ritiene che l’azione legale rifletta una postura avversaria tra media e tecnologia, che l’azienda considera miope, non necessaria e autolesionista. La startup afferma che ci sono innumerevoli iniziative che vorrebbe intraprendere al di là di ciò che l’applicazione predefinita della legge consente e cita il programma di condivisione dei ricavi lanciato in collaborazione con pubblicazioni come Time, Der Spiegel e Fortune come esempio di collaborazione di cui è orgogliosa. Perplexity sostiene inoltre che i fatti denunciati nella causa di News Corp sono, nel migliore dei casi, fuorvianti.
News Corp e l’impegno nella difesa della proprietà intellettuale
In risposta alle dichiarazioni di Perplexity, News Corp ha ribadito la sua posizione attraverso le parole dell’amministratore delegato Robert Thomson. L’azienda sostiene che Perplexity perpetui un abuso di proprietà intellettuale che danneggia giornalisti, scrittori, editori e la stessa News Corp, copiando volontariamente una grande quantità di materiale protetto da copyright senza alcun compenso e presentando senza vergogna il materiale riproposto come diretto sostituto della fonte originale.
Come ha puntualizzato Thomson: “Plaudiamo ad aziende di principio come OpenAI, che comprende che l’integrità e la creatività sono essenziali per realizzare il potenziale dell’intelligenza artificiale. Perplexity non è l’unica azienda di AI che abusa della proprietà intellettuale e non è l’unica azienda di IA che perseguiremo con vigore e rigore“.