Dopo aver atteso il completamento dei test di volo effettuati da Ingenuity, Perseverance ha iniziato la sua missione scientifica. Il rover si sta dirigendo verso sud per esplorare il fondale del cratere Jezero alla ricerca di segni vita del passato. Per la prima volta è stato attivato il sistema di navigazione autonoma.
Persevence esplora Marte con AutoNav
Finora Perseverance è stato guidato dalla Terra. Uno dei piloti, l’ingegnere Vandi Verma (nell’immagine), indossa speciali occhiali 3D per individuare eventuali ostacoli lungo il percorso che il rover deve evitare. Nei prossimi giorni, lo “scienziato a sei ruote” si muoverà sempre più spesso un maniera autonomia, grazie al sistema AutoNav che crea mappe 3D del terreno durante gli spostamenti, rileva i pericoli e pianifica un percorso alternativo senza input dalla Terra.
La tecnologia potrebbe consentire di raggiungere una velocità di 120 metri all’ora, ovvero fino a cinque volte superiore alla velocità possibile con la precedente versione utilizzata dal rover Curiosity. Nel video si vedono i primi passi autonomi di Perseverance.
Ovviamente non è possibile utilizzare solo il sistema AutoNav. Il team di ingegneri deve costantemente aggiornare il percorso di navigazione durante l’attività del rover, non solo per evitare ostacoli, ma anche per esaminare un’area geologicamente interessante e raccogliere campioni. Tutto ciò non può avvenire in tempo reale, considerato il ritardo del segnale radio tra Terra e Marte.
È necessario studiare le immagini satellitari e indossare gli occhiali 3D per vedere la superficie marziana nelle vicinanze del rover. Dopo aver stabilito il percorso, gli ingegneri inviano su Marte le istruzioni che Perseverance eseguirà il giorno successivo.