Lo scorso 6 agosto era prevista la raccolta del primo campione di roccia, ma la NASA ha scoperto successivamente che il contenitore era vuoto. Dopo aver esaminato le immagini e i dati ricevuti da Perseverance, gli ingegneri dell’agenzia spaziale statunitense hanno svelato il mistero.
Il campione di roccia era solo polvere
Oltre 90 persone hanno lavorato per anni in attesa del momento storico programmato per il 6 agosto. I dati ricevuti dal rover hanno confermato che l’operazione di carotaggio è stata effettuata correttamente, raggiungendo una profondità di sette centimetri. Nelle immagini scattate da una fotocamera di Perseverance si vede chiaramente il foro nel suolo marziano. Anche il contenitore è stato inserito nell’Adaptive Caching Assembly (ACA). Ma quando è stato misurato il volume è arrivata l’amara sorpresa: il contenitore è vuoto.
Gli ingegneri ha quindi speso i successivi due giorni per svelare il mistero. La telemetria ha escluso malfunzionamenti hardware e nelle immagini non si vede nessun pezzo di roccia caduto sulla superficie di Marte. Dopo aver scattato un’immagine ravvicinata del foro, utilizzando la fotocamera di WATSON (Wide Angle Topographic Sensor for Operations and eNgineering) posizionata alla fine del braccio robotico, la NASA ha scoperto che non c’è nessun campione di roccia. Nel punto in cui è stato effettuato il carotaggio ci sono solo frammenti e polvere.
Il prossimo tentativo verrà effettuato all’inizio di settembre nella regione South Seitah, dove dovrebbero esserci rocce sedimentarie, più adatte per la raccolta di un campione.