L’intelligenza artificiale viene ampiamente utilizzata sulla Terra per eseguire numerose attività. Permette anche agli scienziati di identificare i minerali presenti all’interno delle rocce esaminate su Marte dallo strumento PIXL del rover Perseverance. Anche il suo “antenato” Curiosity sfrutta una forma di IA per uno scopo simile.
IA per studiare le rocce marziane
Perseverance utilizza l’intelligenza artificiale per due compiti principali. Il primo è raggiungere una destinazione senza ricevere comandi dalla Terra, grazie al sistema di guida autonoma. Il secondo è lo studio delle rocce alla ricerca di minerali. Il software dello spettrometro PIXL (Planetary Instrument for X-ray Lithochemistry), montato alla fine del braccio robotico, permette di effettuare un “adaptive sampling“.
L’IA consente innanzitutto di posizionare lo strumento alla corretta distanza. Successivamente viene effettuata la scansione di un’area della roccia grande come un francobollo con un raggio X, in modo da creare una griglia di punti microscopici, ognuno dei quali rivela la composizione chimica dei minerali presenti.
Queste operazioni sono eseguiti in maniera autonoma. Se lo strumento rileva determinati minerali viene effettuata un’analisi più approfondita. I dati raccolti verranno esaminati dagli scienziati della NASA che decideranno se prelevare un campione di roccia da conservare per la missione Mars Sample Return.
Una forma meno avanzata di IA viene utilizzata dal rover Curiosity per scegliere autonomamente la roccia da colpire con il laser. Analizzando il gas che brucia dopo ogni colpo di laser viene rivelata la composizione chimica della roccia. A proposito di Curiosity, a fine maggio è stata fatta una scoperta inaspettata.
Le ruote del rover hanno spaccato una roccia durante il suo cammino in una regione denominata canale di Gediz Vallis. Questa regione è ricca di solfati, ma all’interno della roccia c’era zolfo puro. I cristalli di zolfo si formano solo in una gamma ristretta di condizioni che gli scienziati non hanno associato alla storia del luogo. In pratica è come trovare un’oasi nel deserto.