Come anticipato circa un mese fa dalla NASA, Perseverance ha iniziato il 1 giugno la sua missione scientifica. Il rover ha lasciato il sito di atterraggio, dal quale ha fornito supporto all’elicottero Ingenuity, facendo da ponte radio per la trasmissione di immagini e video verso la Terra. Lo scienziato a sei ruote si sta dirigendo a sud per esplorare il fondale del cratere Jezero alla ricerca di segni vita del passato.
Perseverance raccoglierà campioni di rocce
Durante le prime settimane della campagna scientifica, il rover si dirigerà verso una zona del cratere Jezero da cui potrà rilevare alcune delle sue caratteristiche geologiche. Gli ingegneri della NASA attiveranno quindi i sistemi di autonavigazione e campionamento. Perseverance esplorerà un’area di circa 4 Kmq sul fondo del cratere e raccoglierà i primi campioni che verranno riportati sulla Terra con una futura missione.
Durante i prossimi mesi, il rover seguirà un percorso prestabilito, muovendosi verso sud, ovest e nord rispetto al punto di atterraggio (Octavia E. Butler). Il tragitto è stato tracciato sull’immagine scattata dalla fotocamera HiRISE del Mars Reconnaissance Orbiter.
Perseverance si dirigerà prima a sud verso le zone chiamate Crater Floor Fractured Rough e Seitah dove ci sono rocce e dune di sabbia. Quest’area si trovava sotto almeno 100 metri di acqua circa 3,8 miliardi di anni fa. Il rover ritornerà quindi al punto di atterraggio, dopo aver percorso tra 2,5 e 5 Km, e riempito fino a otto contenitori (in totale sono 43) con rocce e regolite.
Perseverance si dirigerà successivamente verso nord e poi verso ovest per raggiungere Three Forks, la zona di confluenza di un antico fiume nel lago che si trovava nel cratere Jezero. Questa area dovrebbe essere ricca di carbonati, minerali che potrebbero contenere tracce fossili di vita passata. Per effettuare gli esperimenti di astrobiologia verranno utilizzati diversi strumenti di bordo.