Dopo le prime immagini (incluse alcune panoramiche) e la prima registrazione audio, Perseverance ha inviato altri suoni di Marte, incluso il rumore generato dal laser che colpisce una roccia. Ciò è stato possibile grazie alla SuperCam montata sulla parte superiore del rover.
SuperCam: analisi geologica a distanza
La prima immagine scattata dalla SuperCam è quella mostrata all’inizio dell’articolo. Máaz (che in lingua Navajo significa Marte) è la prima roccia analizzata sfruttando il laser e lo spettrometro della SuperCam. Il laser può colpire la superficie di Marte da un distanza di oltre 7 metri. La roccia viene vaporizzata e lo spettrometro permette di rilevare la sua composizione.
La roccia Máaz è stata colpita 30 volte dal laser da una distanza di circa 3 metri e lo spettrometro ha rilevato una composizione basaltica (principalmente magnesio e ferro). La SuperCam è dotata anche di un microfono che registra il suono generato dal laser quando colpisce la roccia. Si tratta di un’informazione aggiuntiva che consente di individuare la composizione chimica (il suono varia in base alla durezza della superficie).
Questa è la registrazione audio del laser che colpisce Máaz:
La SuperCam può essere quindi considerato un laboratorio geologico spaziale. L’uso di un microfono per la registrazione audio non è una novità assoluta, in quanto era presente anche sul Mars Polar Lander (missione fallita) e sul Phoenix Mars Lander (microfono mai attivato). Gli scienziati sperano che la strumentazione a bordo del rover permetta di individuare tracce di vita passata (miliardi di anni fa).