La NASA ha fornito ulteriori dettagli in merito al fallimento della raccolta del primo campione di roccia marziana. L’agenzia spaziale statunitense ha inoltre svelato la strategia che verrà seguita per il secondo tentativo. Intanto Perseverance continua a seguire la rotta preimpostata per raggiungere Ingenuity.
Secondo tentativo: stavolta funzionerà
La NASA aveva già chiarito che la procedura di carotaggio e il successivo inserimento del contenitore nel suo alloggiamento erano avvenuti correttamente. Quando però è stata effettuata la misurazione del volume, il sensore non ha rilevato la presenza del campione. Dopo aver analizzato i dati e le immagini ricevuti da Perseverance, il team di ingegneri ha scoperto che il campione non era roccia, ma solo polvere e piccoli frammenti di materiale.
Il secondo tentativo verrà effettuato nella regione South Seitah, dove si trova Ingenuity. Le immagini scattate dall’elicottero confermano che (quasi) certamente ci sono rocce nell’area denominata Citadelle, indicata nell’immagine.
Stavolta però verrà seguita una procedura leggermente diversa. Dopo aver effettuato il carotaggio, la NASA utilizzerà una delle fotocamere del rover per vedere se c’è il campione di roccia nel contenitore. Solo dopo la conferma “visiva”, il contenitore verrà trasferito nel suo alloggiamento. In caso contrario verrà cambiata l’angolazione del carotaggio oppure scelta un’altra roccia.
Il secondo tentativo è previsto per la prossima settimana. Maggiori dettagli sulla timeline verranno forniti dopo aver individuato la roccia “target”. La NASA ha pubblicato un’immagine scattata da Ingenuity durante il suo undicesimo volo. Con uno zoom della parte superiore si riesce a vedere il rover Perseverance che si trovava a circa 500 metri di distanza dall’elicottero.