Dal microonde touchscreen di Nokia ai Guardian Goggles , il visore intelligente che filtra la realtà fisica con le opinioni del celebre quotidiano britannico, passando per i visori da streaming di Roku. Dal colosso dei cieli Virgin, il primo veivolo con un corridoio ricoperto di vetro, affinché i passeggeri più intrepidi possano osservare nuvole e prati verdi. Gli ecoalberi sono la proposta di Samsung, mentre Sony corteggia gli animali , e Toshiba lancia il primo laptop gonfiabile . Tra il nuovo modello di business di Twitter che prevede vocali a pagamento, e gli scenari inquietanti della posta francese consegnata a mezzo droni e dell’ attentato brevettuale ai sistemi operativi basati su Unix, il futuro non è mai stato così attuale.
In un solo giorno, nella giornata dei classici pesci d’aprile, decine di attori del mondo della tecnologia hanno deciso di svelare i grandi progressi compiuti nello sviluppo di piattaforme e servizi digitali. Google, la più attiva, ha lanciato Nose (in italiano, Olezzo) la funzione di rilevamento dell’odore ambientale di Android che raccoglie gli odori attraverso il sistema operativo “più sensibile al mondo” .
Da cane bagnato a vecchia camera d’albergo, Google Nose permette agli utenti della Grande G di cercare specifiche fragranze per poi annusarle tramite l’alta risoluzione di SMELLCD – 1.8 e versioni successive – per odori precisi e controllati. Ma le burle di Google non finiscono qui, perché i responsabili di YouTube hanno annunciato l’apertura di un contest per nominare l’ultimo video che rappresenterà come l’immagine funebre sulla lapide del video sharing.
Ovviamente, questa mattina il Tubo è rimasto al suo posto cibernetico, pur con un inatteso avversario in più, annunciato dallo stesso co-founder Chad Hurley – e questa non è una burla da primo aprile – con il nome di MixBit.com . Approfittando della notizia sulla chiusura definitiva di YouTube, Hurley ha invitato i netizen a sperimentare la sua nuova piattaforma di condivisione professionale dei video. E il pesce d’aprile diventa marketing.
C’è chi ha sottolineato come non tutte le burle di Mountain View sembrano irrealizzabili. A parte Olezzo – che pure pare un servizio basato su numerosi studi scientifici dedicati all’argomento – l’ estensione ubiqua della fibra ottica (fiber-to-the-pole) a Kansas City, città già al centro di un ambizioso programma di cablaggio per la connessione ad altissima velocità tra vari quartieri periferici.
Dal servizio Google Maps per la caccia al tesoro al progetto Emotions , passando per l’aura rivoluzionaria del colore blu da applicare a Gmail, l’azienda di Mountain View si è letteralmente scatenata con una serie di annunci da rimanere a bocca aperta. Persino Microsoft ha richiamato il vecchio look del motore di ricerca californiano per un’ironica versione “da 1997” del suo search engine Bing . Con tanto di pulsante “mi sento confuso”. Per tutti i vacanzieri che hanno deciso di allontanarsi dai propri dispositivi connessi, sarà per il prossimo scherzo.
Mauro Vecchio