Proprio nel periodo in cui il vecchio continente è alle prese con il caro-energia dovuto all’aumento dei costi per materie prime e approvvigionamento, nel mercato dei carburanti, al crollo del petrolio, non corrisponde una altrettanto marcata diminuzione dei prezzi alla pompa. È quanto denunciato, tra gli altri, da Codacons.
Mobilità, benzina ed elettriche: scenario complesso
Le quotazioni del greggio sono scese del 19,6% dall’inizio del mese, mentre la spesa per mettere benzina e diesel nei serbatoi è rimasta sostanzialmente invariata, facendo registrare una flessione ben al di sotto del punto percentuale.
Di fronte a questi dati è evidente che i prezzi di benzina e gasolio rimangono ingiustificatamente alti alla pompa e c’è oggi un elevato margine per ottenere un sensibile calo dei listini.
Tutto questo mentre ACI, nella cornice della 75esima edizione della Conferenza del Traffico e della Circolazione, presenta il risultato di uno studio condotto dalla Fondazione Filippo Caracciolo. Ad essere preso in esame è il processo di transizione verso la mobilità sostenibile, nel nome della decarbonizzazione. Tra i dati emersi anche quello riguardante le emissioni generate da produzione, alimentazione e uso delle vetture: quelle di un’elettrica di alta gamma superano notevolmente quelle di un’utilitaria a benzina: 1.646 Kg di CO2 contro 1.205 per una percorrenza di 8.500 Km
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Rimanendo in tema di energia, in merito all’impatto sull’ambiente legato alla produzione di quella da destinare alle batterie dei veicoli, si stima che oggi solo il 39% provenga da fonti rinnovabili.
Non riuscendo a soddisfare l’intera domanda energetica con le fonti rinnovabili, il surplus di energia necessario a muovere le tante auto elettriche di domani rischia di essere soddisfatto con il ricorso ai combustibili fossili a maggior impatto ambientale.