Il cosiddetto pharmacrime è notevolmente aumentato durante la pandemia COVID-19, come dimostrano i vari inteventi dei NAS. Ovviamente la vendita non autorizzata di medicinali (principalmente online) continua senza soste. Al termine dell’operazione Shield III, avviata in diversi paesi e coordinata dall’Europol, sono stati chiusi 89 siti web, sequestrati oltre 40 milioni di euro e arrestate o denunciate 349 persone.
Pharmacrime: 21 arresti in Italia
L’operazione Shield III è stata guidata dai NAS dei Carabinieri, dalla polizia greca, dalla Guardia Civil spagnola e dall’OCLAESP francese. Ha coinvolto in totale 28 paesi (19 membri UE e 9 terzi), l’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF), l’Ufficio dell’UE per la proprietà intellettuale (EUIPO), Frontex, l’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) e l’Organizzazione Mondiale delle Dogane (WCO).
Durante l’operzione, che si è svolta tra aprile e ottobre, sono stati smantellati 59 gruppi criminali specializzati in contraffazione, furto e traffico illecito di medicinali, prodotti dopanti, sostanze psicoattive, integratori alimentari e vaccini anti COVID-19 per un totale di oltre 10,5 milioni di unità. La distribuzione avveniva tramite laboratori clandestini e soprattutto siti web, 89 dei quali sono stati chiusi.
Le autorità hanno sequestrato oltre 74.000 spedizioni e oltre 40 milioni di euro. In totale sono stati arrestati o denunciati 349 sospettati. In Italia sono state sequestrate oltre 371.000 unità per un valore di circa 3 milioni di euro e arrestate 21 persone. Sono stati infine effettuati oltre 6.700 controlli antidoping che hanno permesso di individuare 48 atleti positivi (18 in Italia).
Oltre che un’attività illegale, l’uso di medicinali contraffatti o non prescritti dai medici è anche un problema sociale. Molte persone non pensano alle possibili conseguenze che, in casi estremi, possono essere letali.