Phishing: quali norme viola in Italia secondo la legge

Phishing: quali norme viola in Italia secondo la legge

Gli attacchi informatici phishing violano diverse norme secondo la legge in Italia: scopriamole in questo articolo e impariamo a difenderci.
Phishing: quali norme viola in Italia secondo la legge
Gli attacchi informatici phishing violano diverse norme secondo la legge in Italia: scopriamole in questo articolo e impariamo a difenderci.

Il phishing è un attacco informatico che ha come obiettivo quello di rubare codici di accesso e password agli utenti. I cybercriminali sfruttano questo metodo per riuscire a violare conti correnti bancari online, pagine social, acquisti online e molto altro ancora. Si tratta di una pratica molto diffusa che avviene a mezzo email con un link fraudolento che rimanda a una pagina web fasulla.

Questa solitamente viene ricreata come clone di un brand ufficiale, mantenendo gli stessi loghi e le stesse impostazioni grafiche. In questo modo, la vittima crede di stare operando ufficialmente. Al contrario si trova su una pagina gestita da criminali che stanno rubando i suoi dati personali, dettagli di pagamento e informazioni sensibili. Insomma, una pratica diffusa e molto pericolosa.

Il phishing viola diverse norme secondo la legge in vigore in Italia. A parlarne è proprio la Polizia Postale che, ogni giorno, lotta contro queste e altre truffe online che mietono sempre più vittime. Scopri quali sono queste norme ci permette anche di capire come difenderci in modo efficace e come agire se cadiamo accidentalmente nella trappola dei cybercriminali.

Phishing: quali norme vengono violate in Italia

Quando si parla di phishing forse ti viene in mente la truffa svuota conto del finto sondaggio Lidl. Oppure pensi a tutte quelle offerte troppo belle per essere vere che arrivano quotidianamente al tuo indirizzo email. La Polizia Postale ha individuato le norme che vengono violate quando si perpetrano queste truffe informatiche. Una è contenuta nell’Articolo 615-quater C.P.:

Chiunque, al fine di procurare a sé o ad altri un profitto o di arrecare ad altri un danno, abusivamente si procura, riproduce, diffonde, comunica o consegna codici, parole chiave o altri mezzi idonei all’accesso ad un sistema informatico o telematico, protetto da misure di sicurezza, o comunque fornisce indicazioni o istruzioni idonee al predetto scopo, è punito con la reclusione sino ad un anno e con la multa sino a 5164 euro. La pena è della reclusione da uno a due anni e della multa da 5164 a 10329 euro se ricorre taluna delle circostanze di cui ai numeri 1) e 2) del quarto comma dell’articolo 617-quater.

Un’altra norma la troviamo nell’Articolo 640 C.P. di truffa:

Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da 51 a 1032 euro.

Proteggersi dalle truffe online di phishing è importantissimo visto che a essere compromessi sono i nostri dati. Evita di cliccare su link contenute in email di dubbia provenienza. Non decidere mai in preda al panico o alla preoccupazione. Se sembra la tua banca ad averti contattato via email contatta i canali ufficiali per sincerarti della cosa.

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Pubblicato il
26 lug 2024
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