Milpitas (USA) – Per decenni il BIOS è stato concepito come un piccolo programma in grado di espletare soltanto le funzionalità basilari per il corretto funzionamento di un PC: eseguire test diagnostici, caricare il sistema operativo e fare da interfaccia tra questo e l’hardware. Phoenix Technologies , il più grande produttore al mondo di BIOS per PC, è impegnata ad estendere significativamente il ruolo del BIOS e trasformarlo in un ambiente applicativo complementare ai sistemi operativi tradizionali.
Dopo aver lanciato la tecnologia Core Management Environment (cME), che permette di avviare da BIOS tool di vario genere (diagnostica e ripristino del sistema, antivirus, antifurto, accesso istantaneo ai dati di Outlook ecc.), ed aver introdotto sul mercato i primi BIOS modulari della generazione Core System Software (CSS), Phoenix ha ora svelato HyperSpace , una tecnologia che estende ulteriormente le funzionalità dei firmware basati sulla specifica EFI .
HyperSpace prende dalla tecnologia cME la capacità di far girare, prima, durante o dopo l’avvio del sistema operativo, applicazioni di vario genere , come web browser o interfacce media center. L’esecuzione delle applicazioni memorizzate nel firmware avviene in pochi secondi, e può avvenire anche mentre il sistema operativo principale (Windows, Linux od altro) è in funzione: in tal caso per richiamare un’applicazione dal firmware basta premere il tasto F4.
Le applicazioni integrate in HyperSpace possono anche beneficiare di un ambiente di esecuzione protetto . La tecnologia di Phoenix comprende infatti un gestore di macchine virtuali, chiamato HyperCore , che isola le applicazioni dal resto del sistema: ciò rende HyperSpace particolarmente adatto sia per eseguire antivirus e altri software per la sicurezza, sia per consentire agli utenti di navigare sul web senza rischiare di infettare il resto del sistema con worm o altri malware.
HyperCore è in grado di avvantaggiarsi delle tecnologie di virtualizzazione lato hardware integrate nelle più recenti CPU di Intel e AMD .
I firmware basati su HyperSpace supportano tutti i principali tipi di connettività di rete , incluse le WLAN, e consentono di gestire da remoto un computer anche nel caso in cui il sistema operativo sia assente o inutilizzabile.
Va sottolineato che HyperSpace non rappresenta un sostituto degli attuali firmware per PC , ma una loro estensione: secondo Phoenix, la tecnologia sarà in grado di funzionare in accoppiata con tutti i suoi BIOS più recenti.
Phoenix ha già mostrato una versione di HyperSpace dedicata ai notebook che comprende web browser, client email, media player e utility per la gestione e la manutenzione del sistema. Il tempo di avvio di tali programmi, secondo la società americana, oscilla tra i 5 e i 10 secondi.
L’azienda fornirà presto alle terze parti un ambiente di sviluppo che consentirà a produttori, OEM e system integrator di aggiungere ad HyperSpace nuove applicazioni ed interfacce grafiche .
Tra i produttori di notebook ad aver già mostrato interesse verso HyperSpace vi sono
Lenovo , Dell e Acer , mentre tra i produttori di software c’è McAfee . Phoenix prevede che i primi sistemi con firmware HyperSpace dovrebbero arrivare sul mercato entro la seconda metà del prossimo anno .
Un concetto simile a quello di HyperSpace è già stato implementato da produttori di notebook come Toshiba e HP , che lo hanno utilizzato per fornire agli utenti la possibilità di ascoltare musica o riprodurre video anche quando Windows non è in esecuzione.
Tra i potenziali rivali di HyperSpace si annoverano FlashMate , sviluppato da Silicon Storage Technology e Insyde Software , e SplashTop , sviluppato da DeviceVM e recentemente implementato da Asus sulla propria scheda madre P5E3. Rispetto ai rivali, tuttavia, Phoenix ha dalla sua parte una posizione di mercato assai favorevole : come maggiore produttore di BIOS ha tutte le chance per fare di HyperSpace l’estensione standard della futura generazione di firmware per PC.