Anno Domini 1990. L’Italia di Totò Schillaci si apprestava a ospitare il mondiale di calcio della mascotte Ciao poi vinto dalla Germania Ovest, di lì a poco Tornatore si sarebbe aggiudicato una statuetta alla notte degli Oscar con Nuovo Cinema Paradiso e Microsoft stava per lanciare sul mercato il sistema operativo Windows 3.0. Il 19 febbraio i fratelli Thomas e John Knoll, figli di un fotografo, pubblicarono la prima versione di un software dedicato all’editing delle immagini con l’obiettivo di agevolare il lavoro del padre: fu il giorno di Photoshop.
30 anni di Photoshop: era il 19 febbraio 1990
Oggi il software curato da Adobe è sinonimo di fotoritocco, soluzione potente e versatile adottata su scala globale da grafici (professionisti e non) che operano in pressoché qualsiasi ambito: dalla carta stampata al Web, fino al mondo della pubblicità. Parecchio è cambiato in 30 anni, come mostra il filmato qui sotto con la prima versione eseguita su un Mac d’annata. La demo è curata proprio da uno dei suoi creatori.
Gli strumenti della 1.0 non sono quelli complessi di oggi (in un articolo dedicato le novità annunciate oggi), non fanno leva su intelligenza e machine learning per semplificare il flusso di lavoro all’interno dei livelli di un PSD. Quelli base ci sono però già tutti: dal lazo per la selezione degli oggetti al contagocce per l’estrazione di un colore specifico, dalla gestione dei canali alla bacchetta magica.
L’attuale incarnazione di Photoshop ha abbracciato il cloud e l’universo mobile con il debutto dell’edizione per iPad, offre una gamma pressoché infinita di possibilità grazie al supporto di plugin ed estensioni, si interfaccia con altri software (in primis Lightroom e Camera Raw) per accompagnare i professionisti nel processo di editing delle immagini. L’obiettivo è rimasto però invariato, quello che tre decenni fa ha spinto i fratelli Knoll a gettare le basi di un progetto che forse nemmeno loro avrebbero ritenuto capace di un tale percorso. Buon compleanno, Photoshop!