Phoenix (USA) – Gestisce più di 4 milioni di terminali che consentono pagamenti con carta di credito in tutto il mondo e ora la Hypercom ha annunciato che c’è un modo più semplice ed insidioso per rubare i dati delle carte di credito senza che se ne possa tenere traccia. Un allarme che non è però condiviso dalle grandi compagnie delle carte di credito, che minimizzano la questione.
Secondo Hypercom , se un circuito elettronico realizzato con certe specifiche viene impiantato nel device di lettura utilizzato dai commercianti per gli addebiti sulle carte di credito dei clienti, questo consentirebbe ad un “aggressore” di ricevere via telefono tutti i dati delle carte stesse.
Più volte sono finiti agli onori delle cronache casi di carte clonate all’atto del pagamento, cloni realizzati passando la carta due volte su device di “intercettazione”. Nel caso di questo “bug”, invece, i dati vengono duplicati contestualmente al primo passaggio della carta nel lettore e inviati via modem ad un server ad hoc sul quale vengono registrati.
L’azienda ha rilasciato il “warning ufficiale” dopo aver individuato il circuito “clonante” in alcuni lettori di Hong Kong.
Hypercom sostiene infatti che “una nuova e molto più pericolosa variante della clonazione delle carte impiega i terminali di pagamento. Tutti i terminali attualmente installati sono suscettibili a questo genere di attacco. Non sembrano esserci differenze tra le diverse marche dei terminali, ogni commerciante che utilizza un terminale di qualsiasi produttore è a rischio”.
Secondo il vicepresidente di Hypercom, George Devitt, la scoperta del device preoccupa soprattutto perché “non può essere rintracciato” chi installa il circuito-bug.
Non corrono rischi, secondo Hypercom, le moderne smart-card, dotate di chip autonomi e capaci di cifrare le informazioni. Le “vecchie” carte, invece, sarebbero tutte a rischio. Visa, azienda leader del settore, sostiene di non sapere nulla di quanto accaduto ad Hong Kong ma afferma di essere certa della sicurezza dei sistemi transattivi: “Stiamo lavorando con molte banche in tutto il mondo e utilizziamo oggi la tecnologia più sicura disponibile”.