È un cruccio per un certo numero di webmaster, almeno di quelli che intendono rimuovere dagli indici di Google il proprio sito. E ora BigG ha deciso di venir loro incontro, forse anche per rispondere meglio ad alcune corporation che hanno trasformato il problema in procedimenti legali.
Sebbene basti una modifica al file robots.txt per evitare l’indicizzazione, tuttavia una volta che le pagine sono state indicizzate, rimuoverle può richiedere un certo tempo: la rimozione avviene solo quando il crawler di Google passa nuovamente sul sito, registrando così la richiesta di rimozione. Ma da oggi, annuncia Google , non è più necessario attendere.
Il nuovo strumento si trova tra i tool per i webmaster di BigG: una volta accertato che si gestisce un determinato sito è possibile cliccare sull’opzione “Nuova richiesta di rimozione” (“New Removal Request”).
Affinché il giochino funzioni, è necessario che la pagina che si intende bloccare non sia più raggiungibile (codice 404 o 410), che la URL sia “protetta” da un file robots.txt configurato allo scopo o che siano stati usati i meta tag che istruiscono i software di Google a non agire su determinati spazi web.
Secondo The Register il nuovo tool non arriva ora per caso , sarebbe infatti legato alla sconfitta legale di Google in Belgio, dove alcuni editori sono riusciti a trionfare in tribunale per quella che considerano la “cattura abusiva dei contenuti” da parte di BigG per la realizzazione del suo servizio di News. Con il nuovo strumento, anche per loro sarà più facile in breve tempo veder sparire le proprie URL dagli indici del celebre motore di ricerca.