Non è una novità. Dal momento della creazione di un account in poi, Google memorizza ogni operazione, messaggio vocale, spostamento, applicazione utilizzata, ristorante visitato… Tutto esplicitato nelle varie licenze d’uso, un do ut des da accettare se si vuole fruire dei vari servizi (“gratuiti”) messi a disposizione da Mountain View. Lo scopo di questa raccolta di informazioni è offrire agli utenti non solo ricerche sempre più dettagliate e servizi più intelligenti, ma anche pubblicità quanto più mirata possibile, delineando un profilo perfetto di ogni singolo utente.
In virtù della trasparenza (e delle (bacchettate dei garanti per la privacy di mezzo mondo) il motore di ricerca mette comunque a disposizione una pagina Web in cui chiunque può accedere ai propri dati memorizzati, scoprendo, spesso e volentieri, informazioni che non avrebbe mai immaginato di condividere con Google.
Come vedremo, il tracciamento delle nostre attività è in funzione su PC, dispositivi Android (smartphone e tablet), ma anche su iPhone e iPad sui quali è stato effettuato l’accesso con l’account Google. La funzionalità di localizzazione GPS permette inoltre al motore di ricerca di mostrare l’affluenza di persone all’interno dei locali, visualizzando tale dato nell’elenco delle ricerche. La memorizzazione del proprio storico GPS può risultare utile in moltissimi casi, soprattutto quando si voglia andare a ricercare un determinato ristorante o percorso effettuato, ma certo è un dato molto sensibile nel caso in cui qualcuno riesca a impossessarsi del nostro account, in quanto avrebbe la possibilità di scoprire ogni nostro singolo spostamento, anche in tempo reale.
Chi accetta il compromesso, o chi ritiene che tali informazioni non siano poi così fondamentali per la privacy, può continuare a usare i servizi Google felice e contento (ma con maggior consapevolezza); chi invece è preoccupato di ritrovarsi invischiato in scenari apocalittici può rimettere la sua privacy al centro di tutto e cancellare dalla memoria di Google eventuali dati sensibili per non lasciarli alla mercé di malintenzionati. In quest’ultimo caso, ecco come fare.
Accesso ai dati personali
Vediamo come scoprire in dettaglio quali sono i dati personali memorizzati da Google e analizziamo lo storico delle nostre attività per ritrovare le operazioni svolte negli anni in cui abbiamo utilizzato gli strumenti del motore di ricerca.
Per accedere alle proprie attività, è necessario puntare il browser (dal computer, smartphone o tablet) sulla pagina My Activity di Google . Per motivi di sicurezza verrà chiesto di effettuare nuovamente il login al proprio account Google.
Eseguito l’accesso, utilizzando la sidebar sul lato sinistro è possibile raggruppare le singole azioni per categoria tramite la Vista per gruppo , oppure scegliere di visualizzarle singolarmente tramite la Vista per elemento .
Data la grande quantità di informazioni memorizzate negli anni di utilizzo del proprio account, Google mette a disposizione la possibilità di filtrare queste ultime per tipologia.
Nella parte alta della pagina My Activity è possibile filtrare le attività sia per tipologia, sia in base al dispositivo (computer, smartphone, tablet) che ha generato quest’ultime. Clicchiamo quindi sulla voce Filtra per data e prodotto per aprire la scheda di ricerca.
Qui sarà possibile selezionare l’intervallo di tempo da analizzare, la tipologia di filtro da applicare ed eventualmente il dispositivo che ha generato quella determinata operazione sull’account Google.
Oltre a mettere a disposizione la visualizzazione di tutti gli elementi memorizzati, Google offre anche la possibilità di gestire le proprie informazioni ed eventualmente eliminarle con un semplice clic.
La prima cosa da fare è accedere dalla sidebar a sinistra alla voce Elimina attività per . La nuova scheda che si apre permetterà di filtrare il periodo di tempo o la tipologia di dati da eliminare definitivamente dall’account.
Selezioniamo il periodo temporale in cui cancellare le informazioni dal menu Elimina per data . In Tutti i prodotti scegliamo il dispositivo usato per compiere le attività su Google e clicchiamo Elimina . I dati verranno cancellati definitivamente.
L’aspetto più inquietante è però la possibilità di risalire alla mappa esatta dei propri spostamenti. Utilizzando la sidebar sul lato sinistro accediamo alla voce Altra attività Google . Nella scheda che si apre avremo a disposizioni ulteriori voci, tra cui la cronologia delle posizioni e la possibilità di scaricare le ricerche precedenti.
Accedendo alla voce Cronologia delle posizioni sarà possibile accedere alla mappa di Google in cui vengono mostrati non soltanto i luoghi visitati raggruppati per tipologia, ma anche i percorsi svolti e i mezzi utilizzati per questi ultimi.
Vediamoci chiaro
Ma quali sono, in sostanza, le attività memorizzate da Google?
Attività Web – Le ricerche e la cronologia di navigazione vengono memorizzate di default. Non vengono salvate nell’account le attività svolte tramite le schede di “navigazione in incognito”. Tale opzione di anonimato, però, non consente di ottenere risultati pertinenti nelle ricerche e consigli utili magari in funzione della propria posizione geografica all’interno dei servizi Google.
Informazioni dei dispositivi utilizzati – L’impostazione Informazioni del dispositivo salva una copia di alcuni dati del telefono o del tablet usati per l’accesso ai servizi Google. Tra questi ci sono contatti, calendari, applicazioni, musica e informazioni sul dispositivo stesso, come il livello di carica della batteria. Secondo Google, attivando questa impostazione, è possibile ottenere risultati e suggerimenti con il massimo livello di precisione.
Attività vocale e audio – Attivando l’opzione Attività vocale e audio si consente a Google di salvare una registrazione della voce (o altro audio) nell’account. Il motore di ricerca salva queste registrazioni quando si utilizzano comandi di attivazione vocale, oltre a qualche secondo che precede la registrazione stessa. Tale funzione viene utilizzata dall’intelligenza artificiale del motore di ricerca per imparare a riconoscere come vengono pronunciate frasi e parole.
Cronologia delle ricerche YouTube – La Cronologia delle ricerche di YouTube consente di visualizzare le query di ricerca utilizzate sul Tubo. Tale cronologia, inoltre, insieme alle ricerche Web su Google influisce anche sui consigli visualizzati sulla propria home page e su tutto il circuito pubblicitario di Google.
Cronologia delle visualizzazioni YouTube – La Cronologia visualizzazioni di YouTube consente di recuperare facilmente i video guardati di recente e migliora i consigli sui video visualizzati. È possibile controllare la cronologia visualizzazioni eliminandola o sospendendola, eliminare singole voci o l’intera cronologia. I video guardati dopo aver sospeso la cronologia visualizzazioni non appariranno nella cronologia e non verranno più usati per migliorare i consigli visualizzati. È possibile riattivare la cronologia in ogni momento per continuare a tenere traccia dei video guardati.
Cronologia GPS delle posizioni – La funzione Cronologia delle posizioni consente a Google di fornire informazioni utili in base ai luoghi visitati con i dispositivi collegati all’account Google. Ad esempio, è possibile ottenere previsioni sui tragitti giornalieri e risultati di ricerca migliori. Inoltre, le informazioni sulla posizione possono essere utilizzate da qualsiasi servizio o app di Google, inclusi gli annunci visualizzati. L’accesso alla Cronologia delle posizioni in Impostazioni Google è disponibile su dispositivi che eseguono Android 2.3 o versioni successive.
Persone o numeri per la pubblicità?
In verità, quello delle policy di Google è da sempre un terreno alquanto sdrucciolevole. A giugno di quest’anno, quasi in sordina, è stato apportato una piccolo ma sostanziale cambiamento nella policy della piattaforma DoubleClick , acquisita da Big G nel 2007 per 3,1 miliardi di dollari.
In soldoni, se per Mountain View era prima necessario ottenere il consenso esplicito (opt in) dell’utente per legare le sue informazioni personali a quelle usate nella fornitura di pubblicità mirata a mezzo DoubleClick (“Non combineremo le informazioni dei cookie di DoubleClick con informazioni personali identificabili finché non avremo il vostro esplicito consenso”), ora tutto dipende dalle impostazioni presenti nell’account (“A seconda delle impostazioni del vostro account, la vostra attività su altri siti e nelle applicazioni potrebbe essere associata alle vostre informazioni personali, così da poter migliorare i servizi di Google e le inserzioni pubblicitarie distribuite da Google”).
Pertanto, se prima vi era una netta separazione tra Google e DoubleClick per garantire la privacy degli utenti, ora le informazioni sulla loro identità (nome, cognome, indirizzo, numero di telefono ecc.) potrebbero facilmente finire nella mani della società di advertising tramite l’analisi delle attività memorizzate da Google, sopra menzionate.
Ovviamente, anche in questo caso (al fine di rispettare i paletti imposti della legge) ci viene data la possibilità di effettuare l’opt out accedendo alle impostazioni dell’account e disattivando la Personalizzazione degli annunci o installando l’apposito plugin per la disattivazione dei cookie di DoubleClick.