Il mercato delle fotocamere digitali compatte sta sfornando prodotti sempre più completi, dotati di innumerevoli feature, con corpi snelli e leggeri e pesi di volta in volta più contenuti. La fascia prosumer in particolare promette prestazioni, almeno sulla carta, da far invidia alle reflex entry-level.
Nikon, azienda nipponica che nel segmento compatte ha sempre ideato prodotti all’avanguardia, presenta sul mercato la sua nuova punta di diamante: la Coolpix P80. Caratteristica principale della fotocamera è un superzoom di escursione notevole: 27-486 mm; un fattore di ingrandimento di 18x per far paura alle rivali Fuji, Olympus e Panasonic che hanno puntato su questa stessa peculiarità.
Confezione e dotazione
La versione in prova della Coolpix P80 è quella Nital, completa quindi del manuale in italiano e della Nital Card, che da diritto alla garanzia ufficiale di 3 anni.
Nella confezione troviamo, oltre il già citato manuale e la card, una cinghietta a tracolla, un tappo copri obiettivo, un cavo audio/video, un cavetto USB, un caricabatterie con spina italiana, una guida rapida multi-lingua e, naturalmente, il corpo macchina.
Nel CD allegato è presente un’utility per il trasferimento dei file da fotocamera a PC (questa operazione può comunque essere fatta semplicemente connettendo la P80 al computer) e un software chiamato Panorama Maker, in grado di costruire un’immagine panoramica a partire da un mosaico di istantanee più piccole. Il corpo macchina della Coolpix P80, che misura (ad ottica chiusa) circa 110 x 89 x 78 mm, la rende attualmente la fotocamera con zoom 18x più compatta sul mercato. Anche il peso, di 365 g (senza batteria) è decisamente contenuto.
Di seguito sono elencate le principali caratteristiche tecniche della P80:
Pixel effettivi | 10,1 milioni |
Sensore | CCD da 1/2,33 pollici |
Lunghezza focale | 4,7-84,2 mm (27 – 486 mm su pellicola 35 mm) |
Diaframma obiettivo | f/2.8 – 4.5 |
Messa a fuoco minima | 1 cm in modalità Macro |
Aree AF | 99 |
Monitor | LCD TFT da 2,7″ per 230k pixel con rivestimento antiriflesso (97% di copertura) |
Mirino elettronico | LCD TFT da 0,24″ per 230k pixel (97% di copertura) |
Memoria | 50 MB interna, slot di espansione SDHC |
Formati supportati | JPEG, AVI, WAV |
Sensibilità ISO | da 64 a 6400 (i modi 3200 e 6400 ISO sono disponibili solo a 3 Mpixel) |
Esposizione | Matrix a 256 settori, ponderata, spot, su punto AF. |
Impressioni d’uso
I materiali presenti sulla Coolpix P80 sono eccellenti, come da tradizione Nikon. La scocca in policarbonato nero è piacevole al tatto e restituisce un’ottima sensazione di solidità e robustezza. La macchina si impugna bene anche da mani non proprio piccole, nonostante le dimensioni contenute del corpo. I comandi sono ben disposti e facilmente raggiungibili.
Lo schermo LCD è ampio e luminoso, ben visibile in tutte le condizioni di illuminazione, con un angolo di visuale estremamente elevato. Inoltre la fotocamera è dotata di un mirino elettronico che torna molto utile nel caso vogliate economizzare la batteria.
L’ultima nata in casa Nikon è adatta sia ai principianti che ai fotoamatori evoluti. Sono infatti presenti ben 14 modi di scatto preimpostati, per coprire un’ampia varietà di situazioni, oltre al modo Auto (adatto alla stragrande maggioranza delle occasioni) e il Programma Flessibile: in questa modalità la macchina sceglie le impostazioni di ripresa più consone al contesto e lascia all’utente la possibilità di cambiare l’accoppiata tempo/diaframma mantenendo la corretta esposizione del fotogramma.
Per gli utenti più smaliziati sono presenti le classiche tre scelte sulle modalità di controllo dell’esposizione: a priorità di diaframmi, a priorità di tempi o completamente manuale.
Per quanto riguarda lo scatto in sequenza, la P80 ci offre un ampio ventaglio di possibilità: in condizioni normali la macchina riesce a scattare 1,1 fotogrammi al secondo con un buffer di 9 scatti. In modalità Sport la macchina riesce ad arrivare all’incredibile velocità di 16 fps per 30 fotogrammi di seguito limitando però la risoluzione massima a 3 Mpixel. Presente inoltre la modalità BSS (Best Shot Selector): un sistema brevettato da Nikon che, una volta attivato, scatta fino a 10 istantanee scegliendo poi quella col livello di dettaglio migliore. Se il soggetto si mantiene abbastanza fermo questo sistema riesce a garantire buoni risultati. Completa la dotazione la possibilità di scattare fino a 1.800 scatti in piena autonomia a intervalli regolari (da 30 secondi a 60 minuti).
Un ultimo accenno alla possibilità di girare filmati con audio alla risoluzione di 640×480 e 30 fps. Funzione che sembra ormai necessaria su ogni compatta digitale ma che, naturalmente, svolge un ruolo decisamente marginale. Di seguito vengono mostrate le immagini scattate a quattro focali diverse, a sensibilità ISO 64, alla massima apertura consentita a quella focale, rispettivamente f/2.8, f/3.5, f/4.5, f/4.5.
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Possiamo notare come il livello di dettaglio restituito dalla P80 si mantenga buono fino a circa 130 mm, con un peggioramento non troppo vistoso ai bordi del fotogramma. Oltre questo valore la qualità dell’immagine decade abbastanza velocemente sia ai bordi che al centro.
Nella sequenza seguente vengono mostrate le istantanee scattate a quattro focali diverse ma a diaframmi intermedi, rispettivamente f/4.5, f/5, f/5.6, f/6.3.
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Chiudendo il diaframma il dettaglio aumenta in maniera decisa, soprattutto alla focale più lunga.
Globalmente la qualità delle immagini che ci restituisce la P80 non è elevatissima, inferiore a quanto ci si aspetterebbe da una compatta di alta gamma. Dobbiamo però considerare che l’escursione dello zoom è davvero molto ampia e questo porta inevitabilmente ad un calo di prestazioni dell’ottica. Con uno zoom 18x non ci si possono aspettare miracoli a livello di distorsione. Alle focali estreme infatti le distorsioni a botte e a cuscino sono abbastanza evidenti, come mostrano le immagini seguenti:
La Nikon ha però introdotto su questa macchina un sistema di correzione elettronico della distorsione che funziona egregiamente, restituendo immagini decisamente più equilibrate:
Per quanto riguarda il rumore, le immagini che seguono sono state scattate rispettivamente a ISO 200, 400, 800, 1600 e 6400. Si ricorda che i valori ISO 3200 e ISO 6400 sono disponibili solamente alla risoluzione di 3 Mpixel e che il sensore ha una sensibilità base di ISO 64.
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Si può constatare come fino a ISO 400 il noise si mantenga su valori decisamente contenuti, aumentando visibilmente da ISO 800. Oltre questo valore è praticamente inutile spingersi, riservando le sensibilità più estreme solamente a casi “d’emergenza”.
La P80 dispone del sistema di stabilizzazione ottica d’immagine VR (Vibration Reduction) di Nikon che capta le vibrazioni della fotocamera e agisce tramite un servomotore sul sensore CCD spostandolo per compensare le oscillazioni del corpo. Su un’ottica in grado di sfiorare i 500 mm equivalenti, l’importanza di questo sistema è vitale per una buona riuscita delle foto.
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Lo scatto è stato eseguito alla massima focale con un tempo proibitivo per una macchina non stabilizzata: 1/60 s. Si può notare come l’immagine risulti praticamente perfetta, rivelando come il sistema VR di Nikon applicato alla Coolpix P80 riesca a far guadagnare mediamente 3-4 stop.
Nell’ultima parte analizziamo l’aberrazione cromatica nelle zone ad alto contrasto:
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Nonostante le condizioni estreme di ripresa, il fringing si mantiene su valori estremamente contenuti, al limite facilmente correggibili in post-produzione. Nikon con la Coolpix P80 ha voluto mostrare i muscoli, rispondendo alle rivali che hanno messo in campo compatte superzoom di fascia prosumer. La dotazione tecnica dell’ultima nata della casa nipponica è senza dubbio di alto livello, mettendo a disposizione del fotografo tutto ciò di cui ha bisogno a partire da numerosi programmi d’esposizione preimpostati, dai modi manuali di ripresa, per finire con un numero elevatissimo di aree di messa a fuoco e, naturalmente, uno zoom incredibilmente versatile.
Tutto ciò ha però anche un aspetto meno positivo: raggiungere focali così estreme implica un inevitabile decadimento di prestazioni del comparto ottico e l’obbligo di ridurre le dimensioni del sensore per mantenere compatto il corpo macchina, a tutto discapito della qualità d’immagine. Inoltre Nikon non ha previsto, su questa fotocamera, la possibilità di scattare in RAW, caratteristica sicuramente apprezzata dal fotoamatore evoluto, target principale a cui è rivolta questa macchina. Avrebbe anche fatto piacere una slitta per alloggiare un flash esterno.
In definitiva la Coolpix P80 è una compatta dall’enorme versatilità a cui non manca proprio nulla, piacevole da utilizzare, ottimamente costruita e adatta a tutti. Per avere tutto ciò è però necessario scendere a qualche compromesso sul piano della pura qualità di immagine; la scelta rimane all’utente che può portarsi a casa quest’ultima fatica di Nikon ad un prezzo ufficiale di 399€, in linea con la concorrenza.