Un sistema ad otto core sul quale poter installare indifferentemente uno SLI di schede nVidia o un CrossFire di schede AMD-Ati non è forse il sogno di ogni hardcore gamer? Intel lo ha realizzato ed è nata la piattaforma Desktop più potente e versatile, nonché costosa, di sempre: nome in codice Skulltrail.
La piattaforma Intel Dual Socket Extreme prende il mondo delle workstation basato sugli Xeon e lo ritocca per dotarlo degli aspetti importanti per il mondo dei gamer. Ecco comparire quindi il supporto ai processori della serie Extreme, ma anche un’architettura particolare che permette di realizzare configurazioni multi-GPU supportando sia schede grafiche AMD-Ati che nVidia.
Il risultato è un sistema Desktop estremamente performante in ambito professionale che ha, allo stesso tempo, le carte in regola per affrontare al massimo i videogiochi di ultima generazione.
Intel con i suoi chipset finora ha supportato soltanto le soluzioni multi-GPU CrossFire e CrossFireX di AMD-Ati e per estendere il supporto anche alla soluzione SLI di nVidia sono stati integrati due bridge nVidia nForce 100, come è possibile vedere dal diagramma che illustra l’architettura della piastra madre. Ma sebbene siano disponibili quattro socket PCI-express 16x e due chip nForce 100 non sarà possibile realizzare configurazioni triple SLI e il quad SLI sarà possibile solo utilizzando due schede video dual-gpu come, ad esempio, le 9800GX2.
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Se il duplice supporto alle tecnologie SLI e CrossFireX è sicuramente l’aspetto più stuzzicante per un gamer, non è però il solo necessario a soddisfare le esigenze dell’ambito non professionale. Ecco quindi un proliferare di porte di I/O tipico di soluzioni Desktop, nonché un chip integrato per l’audio multicanale.
Dov’è quindi l’aspetto server/workstation? A parte l’essere una piattaforma a doppio processore, la più evidente caratteristica cara al mondo professionale consiste nel tipo di memorie RAM supportate. Si tratta di FB-DIMM (Fully Buffered) ECC (Error Correction Code), memorie espressamente realizzate per soluzioni enterprise. Questo aspetto però non si traduce in alcun vantaggio per i gamer dato che attualmente le FB-DIMM più performanti sono dei moduli DDR2-800 con latenze CAS 5. Tornando ad osservare il diagramma dell’architettura si può notare inoltre come siano previsti quattro canali per le RAM.
Quello che non si vede invece è che i quattro canali sono organizzati a coppie e ciascuna coppia è gestita da un controller indipendente. È lecito quindi pensare che le massime prestazioni si ottengano con l’utilizzo di tutti e quattro i canali, tuttavia Intel ha dichiarato che le differenze, nell’usare due canali invece che quattro, emergono solo con benchmark sintetici e non si avverte alcun calo di prestazioni nell’uso reale.
Nella tabella seguente le caratteristiche della scheda madre.
Osservando il layout della scheda notiamo che i due socket LGA 771 sono posti in alto, “simmetrici” rispetto all’MCH che si trova in mezzo ma ruotati di 180 gradi tra di loro, mentre gli slot della RAM sono in una insolita posizione rispetto alle soluzioni Desktop, posti lì dove invece di solito siamo abituati a vedere il northbridge. Tale posizione è più delicata da raffreddare e i dissipatori delle RAM sono risultati sempre molto caldi durante i test. Per contro la dissipazione dell’MCH è passiva, realizzata tramite un generoso dissipatore in alluminio. Il southbridge ESB2 e l’area ad esso circostante sono invece raffreddati attivamente con un ampio dissipatore, una scelta obbligata considerando che l’utilizzo di più schede video porta a coprirlo anche completamente. Oculata anche la dissipazione delle sezioni di alimentazione. Sempre riguardo all’alimentazione spiccano i due connettori ad 8 poli presenti sulla scheda al fine di garantire la corretta erogazione di potenza necessaria al sistema.
Riguardo all’espandibilità c’è da rilevare che con l’utilizzo di due schede video dal raffreddamento “doppio slot” almeno uno dei due slot PCI diventa inutilizzabile, ma d’altra parte non era possibile fare di meglio con lo spazio a disposizione e volendo integrare anche quattro slot PCI Express.
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I processori adottati ufficialmente sono i Core 2 Extreme QX9775, considerando il loro formato per socket LGA771 la piattaforma Skulltrail e pertanto la scheda madre D5400XS sono l’unica piattaforma di destinazione. Tuttavia il processore dovrebbe poter funzionare correttamente su tutte le schede madri della serie D5400, così come gli Intel Xeon sono utilizzabili su Skulltrail. Vi proponiamo una tabella comparativa delle caratteristiche salienti del QX9775 confrontato con l’equivalente della serie Xeon e l’omologo per socket LGA775 il QX9770.
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Una piattaforma di fascia Enthusiast non può esimersi dall’overclock. Andiamo quindi a scoprire gli aspetti salienti del BIOS della D5400XS.
La prima schermata presenta e riassume le informazioni essenziali del sistema.
La seconda pagina permette di accedere ad alcune configurazioni avanzate, come la configurazione del BOOT e del RAID, e di accedere alla pagina di Hardware Monitoring, da cui osservare temperatura e voltaggi. Questi ultimi sono riportati in tempo reale mentre le temperature dei processori non sono indicate per ciascun core ma come temperatura globale. Per quanto riguarda la configurazone dei Drive c’è da segnalare che il sistema di default parte con la configurazione SATA come AHCI, il che significa che è predisposto per l’installazione di Vista e se si vuole installare XP occorre cambiare il valore in IDE o RAID, ammesso che si stia per configurare un sistema RAID.
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Andando a parlare di overclock segnaliamo la grande flessibilità di impostazioni riguardo ai processori. È infatti possibile controllare e impostare separatamente i valori per ciascun processore sia in termini di frequenza operativa sia, cosa decisamente più importante, in termini di volt. Questo permette di ottenere sempre la migliore stabilità operativa.
Notevoli i range di impostazione dei volt con valori che vanno per i processori da 1,2875v a 1,6000v a passi di 0,0125v, per l’FSB da 1,100v a 1,500v a passi di 0.025v e per l’MCH da 1,200v a 1,600v a passi di 0,025v. considerando inoltre la funzione Voltage Offset tramite la quale è possibile portare fino a 1,9 i volt sui processori è evidente evidente come Intel, diversamente dalle sue consuetudini, abbia dotato questa scheda di ottime features per l’overclock.
Altrettanto completa la pagina di impostazioni per l’overclock delle memorie, sebbene le FB-DIMM risultino meno orientate all’overclock rispetto alle normali DDR2. Ricordando la nostra osservazione precedente sul notevole riscaldamento delle memorie, è assolutamente consigliato l’utilizzo di una ventola per migliorarne la dissipazione in caso di overclock.
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Che cos’è dunque Skulltrail?
Il progetto si è oggi concretizzato nella piattaforma definita da Intel “Dual Socket Extreme” la cui base sono la scheda madre D5400XS e due processori Core 2 Extreme QX9775, che sintetizzano appunto l’incontro tra il mondo server/workstation, a cui appartiene la serie D5400 della scheda madre, e il mondo Desktop, a cui appartiene la serie di processori QX che per l’occasione è stata “trasportata” su socket 771.
Riportiamo in tabella la configurazione che ci è stata fornita per i test.
Come testare una piattaforma così singolare? Necessariamente abbiamo scelto di affrontare il test come di fronte ad un sistema completo, effettuando sia i test per scheda madre, processore e memorie sia alcuni test di ambito videoludico, per poter valutare l’appetibilità per i gamer dato che questo sistema è ufficialmente realizzato per venire incontro anche alle loro esigenze. A tal propostito sono stati eseguiti i seguenti test.
Futuremark PcMark Vantage La nuova versione del benchmark Futuremark analizza le prestazioni globali del computer in 7 campi d’utilizzo basando la valutazione su processi reali, come editing video, fotoritocco, gaming, tab-browsing e word processing.
PcWizard 2008 Giunto alla sua nuova release, PcWizard effettua un benchmark complessivo del sistema che restituisce diversi indici di prestazioni. Come tutti i bench sintetici, va considerato un riferimento generico e non assoluto.
SiSoft Sandra XII 2008.12.34 Così come PcWizard, anche Sandra valuta le prestazioni sintetiche del sistema con piccoli test mirati ed torna utile come termine di paragone.
CineBENCH 10 È l’ultimissima versione del fortunato benchmark di rendering basato sullo stesso motore del potente software Cinema4D, giunto ormai alla decima versione. Restituisce due risultati: un punteggio in CB-CPU e il tempo necessario all’elaborazione.
7zip 4.57 – Benchmark Tool di compressione in formato.7zip, integra un test hardware che calcola la velocità con cui il sistema riesce a comprimere/decomprimere i file esprimendosi in MIPS. La versione 4.57, inoltre, introduce ampi miglioramenti nella gestione di cpu multi-core.
3DMark06 Non ha bisogno di presentazioni, è il benchmark di riferimento per le schede video di ultima generazione e restituisce anche un punteggio per la cpu. Tuttavia, è da considerarsi più un valore di riferimento generico che un indice assoluto di prestazioni.
Crysis CPU Benchmark È il titolo del momento: il primo a sfruttare un motore grafico basato principalmente sulle DirectX10 su scenari molto ampi e perciò risulta incredibilmente complesso da gestire anche per le schede video più potenti. Il CPU Benchmark integrato propone un timedemo ricco di fisica e geometria. Con i test di produttività generale la piattaforma Skulltrail ha ottenuto punteggi elevati, che si posizionano al top nella categoria Desktop. Qualche limitazione velocistica, come atteso, nel comparto memorie, che tuttavia fà segnare punteggi allineati con i prodotti Desktop di pari specifica ma offre in più l’ECC.
Test – Cinebench, 7-zip e HD Tach
Con il test di rendering la piattaforma dà il suo meglio, tutti e gli otto core vengono sfruttati a pieno e fanno segnare ottime prestazioni confermando, se ce ne fosse bisogno, le spiccate potenzialità in ambito workstation.
I risultati nel test di compressione/decompressione ci confermano che cambiando il socket non si è perso nulla delle prestazioni della serie Extreme che si eprime bene anche su questa piattaforma.
Ed eccoci alla prova più interessante anche se dall’esito forse più scontato. In ambito gamer ancora una volta si ripresenta la questione cruciale dell’ottimizzazione: aumentare il numero di core o di processori non serve a nulla se gli applicativi non li sfruttano. Ecco quindi spiegati dei risultati che potrebbero altrimenti essere presi come negativi dato che sono allineati a soluzioni quad-core singolo processore di pari frequenza.
È indubbiamente significativo, e conferma quanto detto prima, che Intel stia agendo per sensibilizzare gli sviluppatori riguardo all’ottimizzazione per processori multi-core e non solo. Infatti, quasi in concomitanza con la presentazione di Skulltrail durante la Game Developers Conferenze a San Francisco, Intel ha lanciato la terza edizione del concorso “Intel Game Demo”. Tale evento ha lo scopo di offrire l’opportunità agli sviluppatori di videogame, siano essi professionisti o aspiranti tali, di presentare le loro creazioni e poter vincere ricchi premi, oltre centomila dollari in totale, in base a tre categorie: miglior videogame threaded per quad-core, miglior videogame per PC portatili, miglior videogame con grafica Intel integrata.
Analisi dei consumi e conclusioni
Prima di trarre le conclusioni della nostra analisi diamo uno sguardo ai consumi di questa piattaforma i cui soli processori hanno un TDP complessivo di 300W. Se si aggiungono gli altri 350W dovuti alle schede video non possiamo che essere d’accordo con le specifiche di alimentazione consigliate da Intel, che raccomandano un alimentatore da 1000W per un sistema con due schede video e due GigaByte di memoria RAM e un alimentatore da 1200W per una configurazione con quattro schede video e più di due GigaByte di memoria RAM.
I consumi rilevati tuttavia risultano non eccessivamente alti in full load, sia con un carico esclusivo dei processori che impegnando anche le schede video. Quello che invece risalta molto è il consumo in Idle che è piuttosto sostenuto, ma del resto questa è una macchina da far lavorare intensamente e non da tenere a riposo e pertanto si tratta di un dato secondario e non realmente negativo.
Dopo l’annuncio della piattaforma Skulltrail si aspettava con curiosità questo prodotto, anche se era facile prevederne i punti di forza e di debolezza. I test hanno in sostanza confermato le previsioni, risultando una verifica delle potenzialità attese piuttosto che svelare sorprese positive o negative. Skulltrail è un’ottima workstation che si esprime benissimo con programmi di rendering e calcolo distribuito e che allo stesso tempo è in grado di affrontare i videogiochi di ultima generazione senza alcuna limitazione, se non quella intrinseca alla scarsa ottimizzazione dei giochi stessi. Con i videogiochi quindi, ma più in generale ogni qual volta il software non è in grado di utilizzare a pieno le potenzialità hardware, ci ritroveremo con una piattaforma non sfruttata completamente e pertanto sottoposta agli stessi limiti di un sistema Desktop singolo processore, dove le configurazioni multi-vga trovano limitazione principale nelle performace del processore.
Siamo di fronte quindi ad un ibrido che può attrarre tanto gli harcore gamer che vogliono possedere il massimo presente su mercato, in questo caso sia in termini di performance che di compatibilità in virtù del supporto sia al CrossFire che allo SLI, quanto a quei professionisti, cresciuti a pane e videogiochi, che in procinto di acquistare una workstation non disdegnino la possibilità di concedersi del tempo per giocare all’ultimo titolo disponibile.
Ma la domanda da porsi ora è:”Quanto costa questa configurazione?”. Abbiamo fatto un rapido calcolo e siamo intorno ai 4.000 €, spicciolo più, spicciolo meno. Dire che è costosa è un eufemismo, ma le prestazioni sono al vertice in tutti i comparti.