Esistono pochi altri argomenti che suscitano discussioni così animate: le radiazioni dei cellulari sono dannose o no? E cos’è quella cosa chiamata “elettrosmog” che pervade tutta la nostra vita quotidiana, dallo schermo del televisore fino alla linea ad alta tensione? Nemmeno dopo 13.800 studi, di cui l’ultimo pubblicato pochi giorni fa dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Salute) è stata fatta chiarezza sulle possibili conseguenze per la salute. E per i profani, le liti tra gli esperti sono del tutto indecifrabili.
Nell’articolo di oggi certamente non ci proponiamo di fornire un parere medico-scientifico sulla questione bensì di analizzare i dati di fatto principali, ci chiederemo cosa sono e come funzionano i campi elettromagnetici e valuteremo mediamente la loro importanza dispositivo per dispositivo, confrontando i numeri con i parametri imposti dalla legge.
Prima di procedere oltre è necessario fare un breve excursus su quel che sono le onde radio ed i campi EM (elettromagnetici).
Caratteristiche principali onde radio
Le onde radio sono formate da campi elettrici e magnetici, cioè dai campi elettromagnetici. Esse si propagano alla velocità della luce ed hanno una frequenza che va da 100 kilohertz (kHz) a 300 gigahertz (GHz).
I campi elettromagnetici possono essere divisi in campi statici e campi alternativi. I primi sono, per esempio, il campo terrestre o il campo elettrico come quello formato dalle scarpe di gomma sui tappeti. I campi alternativi, detti anche onde, cambiano continuamente il loro stato proprio come fanno le onde nell’acqua. Anche i suoni, la luce ed i raggi gamma sono onde, esattamente come le onde radio del cellulare.
Per descrivere le proprietà delle onde radio bastano pochi concetti:
- Frequenza : il campo di un’onda cambia continuamente seguendo un andamento oscillatorio. Il numero di oscillazioni al secondo si chiama frequenza ed è misurata in Hertz (numero di oscillazioni al secondo). Il campo delle onde radio FM oscilla circa 100 milioni di volte al secondo (100 Megahertz), quello dei cellulari nella rete D, 900 milioni di volte al secondo.
- Ampiezza : è l’altezza delle creste dell’onda. Un semplice esempio è dato dai suoni. Più questi sono forti, più le creste delle onde sono alte.
- Modulazione : è il processo mediante il quale le onde radio trasportano la musica e la voce (in generale le informazioni). Una canzone con una frequenza da 20 Hertz a 15 Kilohertz può essere trasferita tramite le onde FM nella gamma di frequenza a 100 Megahertz. Nell’apparato di trasmissione un modulatore si occupa di modulare, appunto, la portante (il segnale a frequenza FM) con il segnale audio. Nell’apparecchio radio, invece, un demodulatore separa le onde radio dai suoni udibili che vengono in seguito amplificati e riprodotti.
- Effetto termico : quando le onde radio incontrano il corpo umano, penetrano negli strati di pelle superficiali, che le assorbono. Si genera così del calore in quella parte del corpo. Il fisico di una persona può smaltire senza conseguenze un riscaldamento massimo di quattro gradi, trasportando il calore attraverso la circolazione sanguigna. Le parti del corpo scarsamente irrorate di sangue, come gli occhi, non sono in grado di assorbire altrettanto bene il calore. Per non danneggiare gli occhi, i cellulari non devono scaldarli più di un grado (valore limite). L’effetto termico delle onde radio è sfruttato, per esempio, dai forni a microonde per riscaldare i cibi.
- Effetto atermico : i campi che non scaldano i tessuti in modo percepibile hanno un impatto atermico. Gli oppositori della telefonia mobile portano come argomentazione il fatto che questi effetti, benché privi di conseguenze termiche, modificano le onde cerebrali, il quadro ematologico o addirittura il patrimonio genetico. Alcuni effetti atermici sono stati dimostrati per mezzo di esperimenti. Molti studi sono stati tuttavia effettuati soltanto su colture cellulari o su animali. Ancora non si sa con certezza se i risultati siano trasferibili all’uomo e se gli effetti atermici siano pericolosi. Alcune persone collegano i mal di testa e l’insonnia alle radiazioni e si definiscono elettrosensibili. Molte analisi – realizzate anche dalla OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, (Fact Sheet 296, 2005) – portano tuttavia a concludere che l’elettrosensibilità non esiste e che questi disturbi siano invece di natura psichica, cioè causati dalla paura delle radiazioni.
- Intensità di campo : indica l’intensità dei campi in un determinato punto. L’intensità dei campi magnetici viene misurata in Ampere al metro, quella dei campi elettrici in Volt al metro.
- Densità di flusso magnetico : indica l’intensità di un campo magnetico riferita a una superficie ed è misurata in Tesla. Per raffigurarla mentalmente si può pensare a questo: all’aumentare del valore cresce anche il numero delle linee di campo che attraversano la superficie. L’intensità di flusso viene calcolata in base all’intensità del campo magnetico. È spesso citata nelle discussioni sull’elettrosmog causato dalle reti elettriche.
- Densità del flusso di potenza : è un altro modo per determinare il “contenuto di energia” di un’onda. Questo valore può essere calcolato in base all’intensità del campo elettrico o magnetico, ma soltanto in campo lontano.
- Campo lontano : la zona che inizia approssimativamente a due lunghezze d’onda dall’antenna – per i cellulari comincia quindi a 66 centimetri. Per il campo lontano è possibile eseguire calcoli affidabili, per il campo vicino invece no.
- Pulsazione : quando la voce viene convertita in dati digitali durante le telefonate, spesso si genera un segnale di trasmissione pulsato, cioè a impulsi ciclici. I tecnici di bioedilizia lo considerano un aspetto critico.
- SAR (Specific Absorbtion Rate) : il tasso di assorbimento specifico indica l’energia del campo elettromagnetico che viene assimilata dal corpo, il quale si scalda.
- Valore limite per tutto il corpo/per una parte del corpo : il valore per tutto il corpo viene utilizzato quando le radiazioni hanno effetto sull’intera persona. L’impatto dei cellulari riguarda invece prevalentemente la testa. In tal caso viene quindi considerato il valore per una parte del corpo.
Modulazione di frequenza (fonte: Wikipedia )
Esistono diverse tipologie di emissioni che possono essere assimilate ad onde radio e con le quali entriamo in contatto ogni giorno:
Tipi di onde EM
Per misurare l’intensità di un’onda elettromagnetica di può guardare al campo elettrico o magnetico generato. Per le misurazioni si utilizza generalmente il “tipo di campo” più semplice da individuare. Ad esempio, nel caso della corrente elettrica viene spesso indicato il campo magnetico, facilmente misurabile con sonde magnetiche, mentre per i radiotrasmettitori si usa l’intensità del campo elettrico. Per i cellulari è possibile misurare l’effetto riscaldante ovvero il valore SAR. Di solito, ma non sempre, è possibile convertire i valori in altri mediante delle formule matematiche.
Sonda per misurare l’intensità del campo radio
La misurazione dell’intensità delle onde radio non ci dà però nessuna indicazione effettiva sul fatto che esse siano pericolose o meno. Nonostante i progressi degli studi, più o meno avanzati a seconda del tipo di onde radio, non si dispone ancora di una visione concorde a tutto tondo del problema.
In generale non è sbagliato adottare comportamenti virtuosi che possono proteggerci dalle radiazioni. Attenzione, però: se pensate ai tipici accessori antiradiazioni questi sono completamente inutili come abbiamo verificato nei nostri laboratori. La protezione più efficace dalle onde radio consiste nell’allontanarsi dall’antenna di trasmissione. L’impatto delle radiazioni diminuisce sensibilmente in base alla distanza seguendo un andamento che prevede una riduzione dell’intensità proporzionale al quadrato della distanza.
Le onde elettromagnetiche interagiscono non solo con il corpo umano ma anche con altri dispositivi: i dispositivi elettrici presentano malfunzionamenti se esposti a una “overdose” di onde radio tanto che per proteggere le persone che portano i pace-maker, è stato fissato un valore limite che nessun trasmettitore può superare. Le onde radio possono disturbare anche la ricezione TV.
Misurazione del valore SAR
Manichino di Maschek per misura delle radiazioni
Smartphone e cellulari
I dati salienti che riguardano questa categoria di dispositivi sono:
Frequenza – Reti GSM: 880-960MHz e 1,7-1,88GHz; Rete UMTS: 1.900-2.710MHz.
Potenza di trasmissione – Da 1 Watt a 2 Watt.
Modulazione – GSM (pulsato a 217 Hertz), con segnali UMTS CDMA (non pulsato)
Valori limite
I valori limite per i cellulari sono fissati dallo standard europeo EN 50361 e considerano principalmente l’effetto riscaldante delle onde radio. Poiché le conseguenze sono pericolose soltanto quando viene superato almeno di 50 volte il valore limite, le autorità ritengono che quando tale valore viene rispettato non si hanno rischi per la salute.
Meglio usare i telefoni cellulare con un auricolare
I pericoli identificati con le reti di telefonia mobile sono da ricercare nell’effetto termico, nell’effetto atermico e nella possibilità di modifiche delle onde cerebrali.
Effetto termico : quando si telefona con il cellulare, l’orecchio si scalda soprattutto perché vi si preme il telefono. Le radiazioni contribuiscono a questo riscaldamento in misure diverse a seconda della struttura, dell’antenna e della potenza di trasmissione del cellulare. Questo “effetto calorifico” è indicato dal valore SAR. Per evitare che le radiazioni danneggino il sensibile tessuto degli occhi, tale valore non deve essere troppo alto: non possono superare i due Watt per chilogrammo di massa corporea, riferito a una parte del corpo. L’effettiva potenza di trasmissione dei cellulari è in genere inferiore rispetto al massimo consentito. Questo perché i trasmettitori delle reti di telefonia mobile regolano la potenza delle onde al minimo indispensabile.
Effetto atermico : si tratta di conseguenze possibili, ma non sempre dimostrabili, dell’uso dei cellulari. Possono presentarsi anche a potenze di trasmissione molto basse. Nessuno può dire se sono realmente dannose per la salute.
Modifiche delle onde cerebrali : alcuni ricercatori svizzeri (Huber) hanno esposto 16 candidati alle onde radio pulsate della telefonia mobile, riscontrando cambiamenti nell’attività cerebrale. Uno studio simile (Croft) ha però rilevato il contrario. Stando allo studio svedese Salford (2003), le radiazioni della telefonia mobile (GSM) danneggiano le cellule nervose. È un danno che può avere come conseguenza il danneggiamento della “barriera emato-encefalica” nell’uomo: demenza precoce e Alzheimer le conseguenze possibili. L’Ufficio Federale tedesco per la Protezione dalle Radiazioni ha però messo in dubbio questo studio, perché i risultati contraddicono quelli di altre ricerche.
Cancro : lo studio Interphone ha esaminato il rischio di tumore al cervello in 13 paesi. Dai dati raccolti tra il 2000 e il 2004 non è emersa una relazione tra l’uso del cellulare e il rischio di tumore. Una ricerca promossa da Motorola nel 2001 è giunta allo stesso risultato.
Danni al genoma : nel 2009, uno studio della società statunitense di medicina riproduttiva ha messo in guarda dai danni provocati agli spermatozoi. Un’altra ricerca del 2010 (Falzone) ha invece ritirato l’allarme. Lo studio REFLEX degli anni 2005 e 2008 ha riscontrato rotture dannose ai filamenti di DNA, ma in seguito è risultato che una ricercatrice aveva falsificato i valori delle misurazioni. Nonostante ciò, questo studio viene citato spesso.
Consigli
Anche se non c’è ragione di allarmarsi è vero che nessuno si sente ancora di affermare che non esistono pericoli. Perciò occorre ridurre al minimo l’impatto delle onde radio: usare un cellulare a basse emissioni, controllare sempre il valore di SAR dichiarato, e telefonare con un auricolare per mantenere una debita distanza dall’antenna. I dati salienti che riguardano le antenne per la trasmissione dei dati di telefonia mobile:
Frequenza – Reti GSM: 880-960MHz e 1,7-1,88GHz; Rete UMTS: 1.900-2.710MHz.
Potenza di trasmissione – Fino a 100 Watt, in genere divisi tra le diverse direzioni delle antenne.
Modulazione – GSM (pulsato a 217 Hertz), con segnali UMTS CDMA (non pulsato).
Valori limite
Per le antenne ci sono normative molto severe in Europa. Per l’Italia i valori sono fissati come valore massimo un campo elettrico con intensità di 41 Volt/metro (rete GSM 850), 57 Volt/metro (rete GSM 1800) e 61 Volt/metro (rete UMTS). Gli stessi valori sono, ad esempio, fissati anche in Germania.
I potenziali pericoli generati da queste antenne sono individuati nelle loro vicinanze e riguardano, nella maggior parte dei casi, situazioni più di natura suggestiva che realmente legati agli effetti delle radiazioni.
Effetto termico : è escluso grazie ai valori limite elevati.
Effetto atermico : molti studi riguardano in particolare i piloni delle antenne, perché trasmettono sempre, a differenza dei cellulari.
Mal di testa : in base a una ricerca pubblicata nel 2006 da alcuni medici tedeschi, dovrebbe esistere una relazione tra l’intensità del campo e i sintomi lamentati dalle persone sottoposte al test – per esempio mal di testa e disturbi del sonno. In uno studio trasversale condotto recentemente, un team guidato dal dottor Breckenkamp (Università di Bielefeld, Germania) ha interrogato 4.150 persone. In presenza di disturbi di salute, i ricercatori hanno misurato le onde radio, ma nelle abitazioni di tutte le 1.808 persone che lamentavano disturbi sono stati rilevati valori bassi. Statisticamente è emerso che chi credeva alla pericolosità dei piloni per la telefonia mobile si ammalava più spesso. I dati principali inerenti i dispositivi di trasmissione usati per monitorare i bambini sono i seguenti:
Frequenza
445 MHz per i modelli PMR;
868 MHz o 1,9 GHz per i modelli DECT;
2,4 GHz per i babyphone video.
Potenza di trasmissione
Modelli PMR a 455 MHz: massimo 500 milliwatt;
Modelli DECT a 868 MHz: massimo 10 milliwatt;
Modelli DECT a 1,9 GHz: massimo 250 milliwatt;
Modelli a 2,4 GHz: 100 milliwatt.
Modulazione
Modelli PMR: modulazione di fase;
Modelli DECT: modulazione di fase (GFSK), pulsata;
Modelli con funzione video: modulazione di frequenza.
Valori limite
I babyphone non possono superare un valore SAR di 0,08 Watt al chilogrammo (riferito a tutto il corpo) e non si avvicinano nemmeno lontanamente a questi valori.
Interfono per bambini
I babyphone difficilmente possono essere considerati potenzialmente pericolosi a causa delle onde elettromagnetiche da essi generati.
Effetto termico : a causa della bassissima potenza di trasmissione e della grande distanza dal corpo, è improbabile che i babyphone possano avere un effetto riscaldante. Inoltre, i dispositivi presenti nelle stanze dei bambini trasmettono soltanto quando i piccoli urlano, quindi non continuamente.
Effetto atermico : per i babyphone con tecnologia DECT vengono spesso segnalati pericoli a causa del segnale di trasmissione pulsato. Non esiste però uno studio significativo che lo dimostri, nemmeno a riguardo dei telefoni DECT. In realtà i pericoli dei babyphone sono altri: in molti casi, ad esempio, le loro antenne morbide contengono plastificanti pericolosi. I telefoni cordless principalmente utilizzata in casa sfruttano la tecnologia DECT e presentano i seguenti valori tipici:
Frequenza
Da 1.880 a 1.900 MHz.
Potenza di trasmissione
Massimo 250 milliwatt con una densità del flusso di potenza di 20 microwatt/cm 2 . I più recenti telefoni DECT sono “a radiazioni ridotte”: la base trasmette soltanto durante le conversazioni, mentre sia il telefono sia la base abbassano la potenza al minimo necessario. Da questo punto di vista, però, i produttori non sfruttano tutte le possibilità offerte dalla tecnologia.
Modulazione
Modulazione di fase (GFSK), pulsata.
Valori limite
Durante una misurazione del SAR, un telefono non può superare i due Watt per chilogrammo di tessuto corporeo (valore riferito a una parte del corpo, cioè alla testa). Poiché la misurazione non considera il valore massimo, ma quello medio, dai risultati emerge che i telefoni cordless raggiungono soltanto il 4% dei valori limite. Questo è stato riscontrato anche nelle nostre misurazioni. I telefoni DECT battono quindi i cellulari alla grande. Poiché le persone non tengono le basi vicino alla testa, il valore totale si attesta sugli 0,08 Watt al chilogrammo: anche questo finora imbattibile.
Telefoni cordless con tecnologia DECT
Viste le premesse, difficilmente possiamo pensare a pericoli potenziali per i telefoni cordless. Analizziamo comunque le singole voci.
Effetto termico : nel peggiore dei casi, l’effetto calorifico medio (SAR) è inferiore a 0,1 Watt per chilogrammo, quindi molto più basso di quello dei cellulari e di quello massimo consentito dalle norme. Nei test effettuati in passato nei nostri laboratori è stato rilevato che il valore SAR durante gli impulsi brevi è di circa tre Watt al chilogrammo. Gli impulsi sono però così brevi (microsecondi) che secondo gli esperti non possono provocare un effetto riscaldante. Un’unica ricerca, pubblicata nel 2007 dal Consiglio Sanitario olandese, ha esaminato specificatamente i segnali dei telefoni DECT. Gli esiti non sono stati chiarificatori, perché l’utilizzo normale non porta ad un superamento dei valori limite.
Effetto atermico : finora nessun ricercatore ha potuto dimostrare l’esistenza di effetti diversi quelli riscaldanti.
Tumori al cervello : nel 2006, il cosiddetto studio Interphone ha indagato sull’eventuale aumento del rischio di tumori al cervello in presenza di basi cordless troppo vicine, ma senza ottenere risultati.
Rischio di cancro : 20 studi si sono occupati del rischio generico di cancro dovuto ai telefoni DECT. Tutti sono stati conclusi senza risultati o con esiti controversi, perché si basano su un numero insufficiente di casi o perché i ricercatori li hanno effettuati con segnali non pulsati.
Consigli
L’effetto calorifico è molto vicino allo zero. Soltanto i consulenti di bioedilizia mettono in guardia dai segnali pulsati dei telefoni DECT. Anche se la scienza non è ancora giunta a una conclusione unanime, chi vuole proteggersi dovrebbe usare un telefono DECT a basse radiazioni. Ormai i router wireless hanno invaso le case di tutti noi, anche grazie all’integrazione di un’antenna WiFi nei notebook e nei sistemi che usiamo. Ma quali sono, se ci sono, i pericoli legati a questa tecnologia?
Frequenza
802.11b/g – da 2.400 a 2.483,5MHz;
802.11n – da 2.400 a 2.483,5MHz e da 5,150 a 5,725MHz.
Potenza di trasmissione
A 2.400 MHz: massimo 0,1 Watt di potenza irradiata;
A 5.400 MHz: massimo 1 Watt di potenza irradiata.
Modulazione
In genere OFDM.
Valori limite
Poiché i router WLAN non vengono indossati, sono da considerare i valori SAR per tutto il corpo, in base ai quali un dispositivo WLAN non può superare 0,08 Watt per chilogrammo.
Router con Acces Point WiFi
Più che ai router ed agli access point occorre fare attenzione, in questo caso, alla vicinanza dell’antenna integrata nel notebook, nella console o nello smartphone.
Effetto termico : a causa della bassa potenza di trasmissione e della distanza tra i dispositivi WLAN e il corpo, gli effetti riscaldanti sono improbabili. Nel 2001, uno studio dell’Università di Brema effettuato presso dieci punti di accesso WLAN ha riscontrato delle densità di flusso i cui valori massimi restavano di gran lunga al di sotto dei valori stabiliti dalla legge, addirittura al di sotto delle severissime raccomandazioni preventive del rinomato istituto svizzero Nova. Solo per i notebook WLAN e a distanze da 10 a 20 centimetri i ricercatori hanno rilevato valori superiori ai limiti precauzionali. Uno studio clinico condotto da TH Aachen nel 2001 è arrivato allo stesso risultato.
Effetto atermico : i tecnici della bioedilizia segnalano che i segnali WLAN pulsati a circa 10 Hertz si trovano esattamente nella gamma delle cosiddette onde alfa del cervello. Non esistono tuttavia ricerche che possano comprovare eventuali ripercussioni sulla salute. Uno dei modi per tenere lontano il telefonino dalla nostra testa è quello di usare un auricolare Bluetooth. Ma siamo certi che questa tecnologia di trasmissione non sia più pericolosa di quella usata dal terminale durante le conversazioni?
Frequenza – Da 2.400 a 2.438MHz.
Potenza di trasmissione – Massimo 100 milliwatt, per i kit vivavoce;
Massimo 2,5 milliwatt (classe 2), per gli headset.
Modulazione – Diversi metodi impiegati.
Valori limite – Il valore SAR non può superare i 2 Watt/kg. I segnali sono così deboli da non essere praticamente misurabili
Un headset Bluetooth
Dai valori riportati sono assolutamente da escludere pericoli nell’utilizzo di un auricolare Bluetooth.
Effetto termico : nessuno.
Effetto atermico : finora non è stato effettuato alcuno studio specifico sui segnali legati alla sempre più diffusa tecnologia Bluetooth. Gli elettrodomestici tradizionali funzionano sfruttando la corrente fornita dalle linee di rete installate nelle nostre case.
Frequenza
50 Hz.
Ampiezza
Se i cavi elettrici sono posati correttamente, i campi magnetici delle linee di andata e di ritorno si annullano a vicenda, ma soltanto quando le due linee sono separate da interruttori. Altrimenti si generano campi elettrici. Più corrente passa, più il campo magnetico è forte. Lo è soprattutto quello di aspirapolvere, termocoperte, trapani e televisori a tubi catodici. Questi ultimi producono al massimo 20 microtesla a 30 centimetri di distanza. Le lampade fluorescenti arrivano a circa 0,4 microtesla a 50 centimetri di distanza.
L’intensità dei campi elettrici degli elettrodomestici è molto diversa, perché sono influenzati anche dagli altri dispositivi che si trovano nelle vicinanze. A 30 centimetri di distanza, si sono riscontrati 90 Volt al metro per i televisori, un Volt al metro per le prese di corrente e 0,1 Volt al metro per i cavi elettrici.
Modulazione
Nessuna.
Valori limite
Per l’intensità dei campi elettrici, si considera il limite di legge di 5.000 Volt al metro, per quelli magnetici 100 microtesla. I tecnici di bioedilizia consigliano valori compresi rispettivamente tra uno e cinque Volt al metro e tra 0,02 e 0,1 microtesla. Sono pochi però i dispositivi che li rispettano.
Le TV a tubo catodico emettono campi elettrici fino a 90 V/m
A quanto pare i maggiori rischi sono quelli collegati proprio all’utilizzo di normali dispositivi collegati alla corrente elettrica ed alla linee realizzate per far si che questa sia disponibile entro tutta la casa.
Irritazioni : a intensità molto elevate, le correnti parassite irritano i nervi e gli organi. Ma soltanto le persone che esercitano determinate professioni, come i conducenti di locomotive, sono sottoposti a valori così alti.
Funzioni cerebrali : finora non sono emersi indizi che riconducono a danni causatidai campi magnetici.
Tumore al seno : ultimamente sono stati confrontati 15 studi, per un totale di 24.000 casi analizzati, senza riscontrare alcuna relazione tra i campi magnetici e il tumore al seno.
Alzheimer : nel 2004, l’istituto svizzero Nova ha riferito di analisi scientifiche che avrebbero rilevato una vaga attinenza tra i campi a bassa frequenza e l’Alzheimer, anche se soltanto per le persone esposte per lungo tempo a forti campi magnetici.
Leucemia : nell’ambito di un workshop del BfS (Ufficio Federale tedesco per la Protezione dalle Radiazioni) tenutosi nel 2008, i ricercatori hanno constatato che i campi magnetici da 0,3 a 0,4 microtesla aumentano il rischio di leucemia. È un valore raggiunto, per esempio, da una lampada fluorescente a mezzo metro di distanza. Una spiegazione biologica del fenomeno non è stata fornita.
Consigli
Per la corrente “normale” vengono segnalati rischi causati dai forti campi magnetici degli elettrodomestici ad alto consumo, come ad esempio i trapani o i televisori a tubo catodico che arrivano fino a 90 Volt al metro. Per proteggersi, occorre mantenere la distanza da questi dispositivi. È possibile utilizzare disgiuntori di rete che scollegano il cavo elettrico quando non c’è alcun consumo di corrente, per esempio la notte in camera da letto.
Disgiuntore
I piloni utilizzati per sostenere le linee in alta tensione hanno un’altezza da terra tale per cui le norme siano rispettate. Ma alcuni studi hanno dimostrato che il rischio di ammalarsi di Alzheimer per le persone che abitano a meno di 50 metri di distanza da una linea dell’alta tensione è più elevato.
Frequenza
50 Hz.
Ampiezza
A 400 chilovolt si produce un campo magnetico pari a poco meno di 60 microtesla, che può variare in base al flusso di corrente. L’intensità del campo magnetico dipende dalla distanza dalla linea: a 50 metri è di 500 Volt al metro.
Modulazione
Nessuna.
Valori limite
In genere viene consentita una densità di flusso magnetico massimo di 100 microtesla. Il campo elettrico non può superare i cinque Kilovolt al metro. L’altezza dei piloni che conducono la corrente in alta tensione consente di rispettare tali valori.
Traliccio alta tensione (Fonte: Terna.it )
Poiché l’intensità dei campi diminuisce drasticamente con la distanza, l’impatto è elevato soltanto nelle immediate vicinanze del traliccio. Uno studio del 2008 (Huss) ha constatato un maggiore rischio di Alzheimer per le persone che abitano a meno di 50 metri da una linea dell’alta tensione.
Secondo l’Ufficio Federale tedesco per la Protezione dalle Radiazioni, sono stati effettuati studi simili sui bambini riscontrando un maggiore rischio di leucemia anche in presenza di campi magnetici deboli. I ricercatori non sono però stati in grado di appurare se la causa di ciò potesse essere la rete elettrica domestica. Per far luce su questo, il Fraunhofer Institut sta conducendo uno studio molto specifico su animali nel laboratorio di Hannover.
Avvicinandosi alla linea elettrica aumenta l’intensità del campo elettrico (in bianco)
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