PI Hardware/ Sandy Bridge si fa mignon
Sapphire annuncia una scheda madre mini ITX per processori Intel Sandy Bridge e ASUS aggiorna il chipset H67 della sua alla revisione B3. Tanta potenza in pochissimo spazio: le prestazioni saranno all'altezza?
Sapphire annuncia una scheda madre mini ITX per processori Intel Sandy Bridge e ASUS aggiorna il chipset H67 della sua alla revisione B3. Tanta potenza in pochissimo spazio: le prestazioni saranno all'altezza?
I computer di piccola taglia fanno proseliti: dopo la mania del portatile ad alte prestazioni e del Micro-ATX con scheda grafica di fascia alta è la volta del formato pulce, sistemi in standard mini-ITX principalmente destinati agli HTPC o postazioni facilmente trasportabili. Mini-ITX, lo ricordiamo, è un fattore di forma per schede madri inventato qualche anno fa da VIA Technologies (celebre produttore di chipset, microprocessori ed altri componenti per personal computer) che, generalmente, racchiude un intero sistema in uno spazio di appena 17x17cm (nei casi più estremi anche il microprocessore) ed, ultimamente, amenità tipiche dei prodotti di taglia maggiore, anche uno Slot PCI Express 16x su cui installare un acceleratore grafico discreto.
Il cambio generazionale per i microprocessori Intel c’è stato da poco, ragione che spinge i produttori di schede madri a considerare la piattaforma Sandy Bridge nei progetti di “miniaturizzazione”. Sandy Bridge rappresenta, in verità, la manna che piove dal cielo: se si impiegano i chipset Intel H67 e Z68 si può far uso del core grafico HD 2000 o 3000 integrato nelle CPU, sufficientemente veloce per svolgere compiti mondani e che incontra le uniche limitazioni nelle sole pratiche videoludiche o di calcolo 3D avanzato. Se non si necessita di gestire questi applicativi, tali unità diventano strada maestra da percorrere poiché permettono di tagliare sui costi nell’assemblaggio e sulle dimensioni del sistema, che non necessita di VGA discreta (con relativo risparmio sugli ingombri).
Può anche capitare il caso dell’utente che non vuole rinunciare al piacere di fare una partita senza lesinare in termini di risoluzioni video e dettaglio grafico: in tal caso, l’affiancamento ad un prodotto come GeForce GTX 560 o Radeon HD 6870 diventa obbligatorio, come indispensabile diventa la presenza dello slot PCI Express full length su cui installarlo, esigenza recepita da ogni produttore come avremo modo di verificare nel corso di quest’analisi.
Passiamo al fatto del giorno. Qualche tempo fa vi abbiamo proposto una comparazione tra sei moderne soluzioni con chipset H67 e P67 , analizzandone le varie declinazioni in termini di dimensioni e costi: oggi vogliamo fare la stessa cosa soffermandoci sul solo form factor mini-ITX, data la presentazione dell’ultima proposta di casa Sapphire, Pure H67 Platinum , molto simile a quella Asus denominata P8H67-I Deluxe che per l’occasione si veste della revisione B3 del chipset H67.
Entrambe le schede vengono consegnate in una scatolina di cartone in cui è possibile leggere le specifiche tecniche base e farsi un’immediata idea sulle dimensioni del prodotto
Piccole confezioni
Le dotazioni di serie sono molto differenti: il prodotto Asus è un modello di punta in cui viene fornito anche un controller WiFi con relative antenne esterne, cavi SATA 3.0 e guida che aiuta l’utente nelle fasi di installazione; per il prodotto di casa Sapphire ci si deve accontentare della sola dotazione base che comprende manuale, CD con drivers, cavi SATA standard e placca per le connessioni sul retro (del resto, i prodotti Pure sono quelli “tutta sostanza” in cui non si bada troppo ai fronzoli).
Dotazione di serie Asus P8H67-I Deluxe
Dotazione di serie Sapphire Pure H67 Platinum
Nella tabella seguente vi proponiamo il confronto tra i vari chip Intel di recente generazione. Si noti che P67 sta uscendo di produzione in favore di Z68, presentato qualche settimana fa e rappresentante l’ultima evoluzione tecnica dei chipset per processori Sandy Bridge.
Specifiche tecniche chipset
In questa tabella sono, invece, riportate le principali differenze tra le schede madri analizzate:
Specifiche tecniche schede madri in prova
Potremo quasi definirli come due prodotti equivalenti: entrambi integrano una porta PCIe da computer portatile che, nel caso del prodotto Asus, è già popolata da un modulo WiFi b/g/n, mentre in quello Sapphire è vuota e può essere impiegata a proprio piacimento.
Differenze sostanziali stanno nella composizione della sezione memorie, che impiega moduli SO-DIMM nel prodotto Asus e moduli standard DDR3 per quello Sapphire: essendo questi più ingombranti, impongono lo spostamento di parte della componentistica sul lato posteriore.
Nella sezione porte video troviamo un connettore Display Port in più nel prodotto Sapphire (oltre ai soliti VGA D-Sub 15-pin, DVI-I ed HDMI con audio integrato in entrambi i modelli); la sezione di raffreddamento risulta essere maggiormente curata in Asus P8H67-I, mentre si riduce ad un misero dissipatore per il solo chipset in quella Sapphire. Infine, il comparto audio offre tre soli jack in casa ASUS, ed un set completo di 6 jack nella controparte Sapphire. Due schede madri che condividono la stessa anima e filosofia: portare la tecnologia della piattaforma Sandy Bridge anche nei sistemi di taglia ridottissima, ove le questioni di spazio e di ingombro diventano la giustificante principale. È chiaro che bisogna essere disposti ad un certo livello di spesa poiché, come l’esperienza ci ha più volte insegnato, ciò che è minuscolo si fa pagare, ed anche bene.
Il prodotto di casa Asus è stato una delle prime soluzioni Mini-ITX per piattaforma Intel Sandy Bridge. Una comparazione completa del prodotto con altri esemplari basati su chipset H67 e P67 è stata pubblicata qualche mese fa: ora lo chiamiamo nuovamente in causa per proporlo al nuovo sfidante, grazie anche all’aggiornamento del chipset alla revisione B3 (cosa che non comporta alcuna modifica sostanziale se non l’eliminazione del fantomatico bug scoperto per le prime revisioni di questo chipset). P8H67-I è equipaggiato con chipset Intel H67, ed è dotato di uno slot PCI Express V2.0 16x che permette l’installazione di normali schede video per la creazione di una gaming box portatile. Gli slot di memoria sono di tipo SO-DIMM DDR3 1066-1333 MHz, valori in linea con gli standard attuale per macchine desktop. Le porte SATA sono quattro, di tipo 2.0 e 3.0 a coppie.
Asus P8H67I-Deluxe
La Sapphire Pure H67 Platinum risulta essere molto interessante dal punto di vista del design. Il confronto con la scheda di Asus è obbligatorio: i tecnici Sapphire sono riusciti a far stare tutto ciò di cui un HTPC possa aver bisogno in uno spazio ristretto, senza rinunciare al supporto di memorie DDR3 con moduli standard, PCI Express V2.0 16x, riser per porte USB ed almeno quattro porte Serial ATA, a coppie 2.0 e 3.0. La sezione di raffreddamento è ridotta al minimo indispensabile, così come quella d’alimentazione.
Sapphire Pure H67 Platinum
I due socket DDR3 So-DIMM che equipaggiano la scheda Asus comportano benefici in termini di spazio ed hanno impatto quasi nullo sulle performances di sistema e sui costi d’acquisto (a patto di mettere a confronto moduli di memoria DDR3 standard), cosa che ha permesso al produttore taiwanese di guadagnare qualche centimetro in cui integrare una componentistica d’alimentazione decente e controlli relativi ai sistemi Asus MemOK! e GPU Boost . Le uniche problematiche si individuano nella densità massima dei moduli stessi: anche se il prodotto supporta 16 gigabytes di memoria di sistema, risulta piuttosto difficile trovare moduli So-DIMM da 8 gigabytes a costi umani: ne consegue che se si vuole rimanere nel range di prezzo tipico delle macchine desktop tradizionali, non bisogna spingersi oltre i 4+4GB.
Sottosistema Memorie ASUS P8H67I-Deluxe
Tale problema non esiste in casa Sapphire: che senso ha supportare 16 gigabytes se, poi, bisogna spendere un patrimonio per dotarsene? Ben vengano i due slot per memorie DDR3 standard, che rubano spazio ma che possono essere popolati con maggior facilità.
Sottosistema Memorie Sapphire Pure H67 Platinum
Lo slot PCI Express V2.0 16x presente in entrambi i prodotti non è un semplice esercizio di stile: qualche utente potrebbe aver bisogno di una piccola macchina ad alte prestazioni in cui inserire una VGA gaming, magari per portarsela appresso a qualche LAN party, o di una rendering box miniaturizzata in cui inserire una ATI FireGL od una NVIDIA Quadro.
Slot PCI Express 16x sulla Asus
Una configurazione ideale che ci viene in mente è quella con Core i5-2400 ed impiego esclusivo del modulo grafico presente nella CPU. All’estremo opposto si potrebbe optare per un Core i7-2600K, GeForce GTX 560 e un SSD, tanto per scadere in qualche eccesso di potenza. Occhio al sistema di raffreddamento: ridotte dimensioni non vanno tanto d’accordo con le temperature.
…stesso slot sulla Sapphire
La Asus P8H67-I Deluxe è dotata di quattro porte Serial ATA tutte controllate dal chipset: due funzionano in modalità 2.0 (quelle bianche) mentre le rimanenti supportano lo standard 3.0 (quelle blu), garantendo una decente espandibilità per la sezione dischi. Nella stessa foto individuiamo, inoltre, un connettore mini PCIe popolato da un modulo WiFi b/g/n, il controller NEC USB 3.0 con riser per porte aggiuntive, alcuni elementi del sistema d’alimentazione e parte del dissipatore passivo.
Porte S-ATA e varie sul mignon di casa Asus
Parimenti, il prodotto di casa Sapphire offre lo stesso numero di porte Serial ATA pilotate dal chipset e nella medesima configurazione del modello Asus: lungo il lato inferiore sono disposti, inoltre, il chip del bios, alcuni condenstori, il chipset con relativo modulo di raffreddamento ed i riser per porte USB 3.0 e per la connessione all’elettronica del case.
Il bignè di casa Sapphire offre la stessa configurazione per porte S-ATA e riser USB.
La foto seguente mostra una particolarità del prodotto Sapphire: girando la scheda troviamo uno slot mini PCI-E da computer portatile in cui installare un modulo WiFi o altro che vi venga in mente. Noi ci abbiamo provato, e vi garantiamo che non ci sono problemi di spazio con la piastra di supporto della scheda madre presente nel cabinet.
Lo slot mini PCI-E è stato montato sul retro nel prodotto Sapphire.
Il pannello delle connessioni I/O offre, nel prodotto Asus:
- Due connettori per antenne Wi-Fi
- Una porta PS2 per mouse e tastiere di vecchia generazione
- Due porte USB 2.0
- Una porta HDMI con audio
- Una porta DVI-I
- Una porta VGA D-Sub 15-pin
- Quattro porte USB 3.0
- Una porta eS-ATA
- Un connettore RJ45 per Gigabit LAN
- Tre jack per connessioni audio
- Una uscita coassiale in fibra ottica
- Un dongle bluetooth
Connessioni Asus P8H67-I
Nel prodotto Sapphire troviamo:
- Quattro porte USB 2.0
- Due porte USB 3.0
- Una porta HDMI con audio
- Una porta Display Port
- Una porta DVI-I
- Una porta VGA D-Sub 15-pin
- Un connettore RJ45 per Gigabit LAN
- Sei jack per audio 7.1
- Una uscita coassiale in fibra ottica
- Un dongle bluetooth
Connessioni Sapphire Pure H67 Platinum
Per testare le schede madre in oggetto abbiamo seguito le nostre solite regole:
- Sulla scheda sono stati installati solo i componenti necessari: CPU, Memoria, Scheda video e Hard disk.
- L’hard disk è stato formattato, sono stati poi installati il sistema operativo, i driver per le periferiche e quando necessario sono state installate patch e aggiornamenti.
- Ogni test è stato ripetuto per tre volte e se i valori di qualche test sembravano sballati il test stesso è stato di nuovo ripetuto.
- Fra un test e l’altro il sistema è stato riavviato.
- La stabilità della scheda viene testata anche inserendo un considerevole numero di periferiche.
Di seguito la configurazione di prova:
Sistema di prova
Quindi la descrizione dei test e delle modalità di esecuzione.
Benchmark sintetici
- Fritz Chess Benchmark : questo è un tool che misura la potenza del processore di sistema utilizzando il motore per la creazione di giochi di scacchi “Fritz 9 engine”. Il risultato del test è espresso in nodi per secondo medi. Il software è fortemente ottimizzato per girare in ambienti multicore ed è capace di attivare fino ad 8 thread contemporaneamente.
- Microsoft NTttcp : per provare il controller di rete abbiamo utilizzato un sistema secondario sul quale è stata installata una scheda di rete Zyxel Gigabit LAN. Sul computer di prova e su quello di riferimento abbiamo fatto girare il software NTttcp in modalità Receiver + Sender e viceversa. Abbiamo dunque misurato i tempi di occupazione della CPU e la banda dati.
- HD Tune Pro (versione 4) : utilizziamo questo benchmark per misurare la banda dati, l’occupazione di CPU ed altri parametri inerenti i controller disco ed USB. Sui controller SATA colleghiamo un disco rigido WD Caviar Blue da 320GB SATA 2.0 oppure WD Caviar Blue da 320GB SATA 3.0 o ancora un SSD ADATA S599 da 120GB SATA 2.0 a seconda del test che vogliamo effettuare. Per testare il controller in modalità multi disco utilizziamo due dischi WD Caviar Blue da 320GB SATA 2.0.
Grafica 3D
- 3DMark06 (versione 1.1.0 Professional) : ci permette di valutare le prestazioni grafiche 3D offerte dal sistema. Nel suo computo sono inclusi, in particolare, la CPU, la memoria di sistema ed il controller grafico.
- Crysis: uno dei più indicativi titoli 3D DirectX 10 per effetti grafici e per l´utilizzo della fisica.
- Call of Juarez (3D Shooters): titolo ambientato nel vecchio west ma realizzato per le API DirectX 9. Grazie ad un porting è disponibile anche per piattaforme DirectX 10 delle quali sfrutta molto effetti di luce e delle tecniche di “dense vegetation”.
Utilizzo generico
- PovRay (versione 3.6) : il tool Persistence of Vision Raytracer (PovRay) permette di creare grafica tridimensionale di elevata qualità. Al suo interno troviamo una scena standard creata proprio per effettuare benchmark sulla CPU che sfrutta la maggior parte delle feature disponibili con questo software. Per rendere ripetibili i nostri test utilizziamo sempre le impostazioni di default del file.ini .
- Cinebench (versione 10 e versione 11) : suite di test multi-piattaforma basato sul software di animazione CINEMA 4D ampiamente utilizzato da studi e case di produzione per la creazione di contenuti 3D. Grazie ad esso possiamo valutare le performance del sottosistema CPU seppure l’influenza di chipset, memorie e scheda grafica installate nel sistema non può essere trascurata. Il software esegue un test di rendering capace di sollecitare uno o tutti i core del processore disponibili.
- 7-Zip (versione 9.15 beta) : con questo noto software di compressione dati eseguiamo due diversi benchmark. Il primo viene realizzato utilizzando il tool integrato che restituisce una indicazione sui MIPS (million instructions per second) che il sistema è in grado di offrire (potete confrontare i risultati ottenuti con quelli ufficiali e con quelli del vostro sistema). Il secondo invece prende in considerazione una situazione reale nella quale viene richiesto al sistema di comprimere in formato 7z una cartella da 5,36GB contenente 4.379 file di diversa dimensione e tipologia (immagini, testo, html, video, foto, applicazioni) e 536 sottocartelle e poi di decomprimere la stessa. L’operazione di compressione ha una forte dipendenza dalla memoria cache della CPU e dalla memoria RAM installata nel sistema. Quella di estrazione dipende molto, invece, dalla capacità della CPU di gestire le operazioni su interi. In tutti i casi, il software sfrutta abbastanza bene tutte le risorse (core) di CPU a disposizione.
- Auto Gordian Knot (versione 2.55) : software utile per effettuare backup di DVD o comunque operazioni di transcodifica video nei formati DivX ed XviD. Per le nostre prove utilizziamo il codec XviD che il tool installa di default ed eseguiamo il ripping di un completo DVD (Codice Swordfish) che per l’occasione abbiamo memorizzato su un disco fisso e lo “comprimiamo” in modo da farlo entrare su due CD.
- Handbrake (versione 0.9.4) : un software di transcodifica video open-source multipiattaforma e multithreaded con il quale effettuiamo una conversione video di un intero DVD (Codice Swordfish) in formato adatto per i dispositivi Apple iPod, iPhone e iPad.
- Mainconcept H.264 (versione 1.6.1) : tool di codifica video in grado di creare stream ad alta definizione compatibili con lo standard H.264.
- ScienceMark 2.0 : grazie a ScienceMark è possibile misurare le prestazioni del sistema in ambiente di calcolo spinto. Inoltre il software misura le prestazioni della memoria di sistema e della cache integrata nella CPU.
- Adobe Photoshop : questo test rileva il tempo necessario all’applicazione di alcuni filtri su un’immagine campione, operazione effettuata in Adobe Photoshop CS5 utilizzando Speedtest di Club of One.
Questa serie di test viene condotta tramite software che non eseguono applicativi di uso comune, ma che effettuano routines di calcolo e controllo in modo estremamente specifico sul sottosistema target, in modo da evidenziarne le performances tramite un valore assoluto e permetterne il confronto con quelle di altri sistemi.
SiSoft Sandra: CPU Test
SiSoft Sandra: CPU Multimedia Test
Il primo gruppo di prove va a considerare le prestazioni pure del solo comparto CPU e, come già ci aspettavamo per esperienza pregressa, rileviamo valori simili tra un prodotto e l’altro: è un chiaro segno che, indipendentemente dal modello di chipset (H67 e Z68 in questo caso) e fattore di forma, tutti i prodotti Intel messi a confronto con l’impiego dello stesso microprocessore riescono a fornire la stessa verve prestazionale, se si fa impiego delle impostazioni di bios standard.
Science Mark – Molecular Dynamics (tempi di esecuzione, inferiore è meglio)
Nei test effettuati tramite l’algoritmo Molecular Dynamics di Science Mark 32 (software single thread) è possibile rilevare prestazioni in linea con le soluzioni dotate di chipset Z68.
Science Mark – Primordia (tempi di esecuzione, inferiore è meglio)
Nel test Primordia Asus P8H67-I Deluxe e Sapphire Pure H67 registrano un certo ritardo nei confronti delle altre due schede madri ma tutto sommato possiamo inquadrare questi risultati all’interno dello stesso range di valori.
SiSoft Sandra: Crittografia AES 256-bit
È interessante osservare il comportamento del microprocessore in termini di crittografia dati. Vi proponiamo la situazione rilevata con l’algoritmo AES256-bit in SiSoft Sandra, ove il prodotto Asus dimostra di essere più veloce di quello Sapphire (circa +200MB/s).
SiSoft Sandra: Crittografia SHA 256-bit
Tutto in regola, invece, nelle operazioni con algoritmo SHA 256-bit: i prodotti Asus e Sapphire restituiscono praticamente gli stessi risultati, perfettamente allineati a quelli delle proposte di fascia alta basate sul nuovissimo chipset Intel Z68.
DaCapo: Sviluppo (minore è meglio)
La serie di tests effettuati con differenti applicazioni legate allo sviluppo Java permettono di rilevare tempi medi di completamento di tutte le operazioni decisamente buoni per il prodotto Sapphire, che riesce a limare di ben due secondi e mezzo il valore del precedente top performer, Gigabyte GA-Z68-UD7, e quasi tre secondi nei confronti del concorrente diretto Asus P8H67-I Deluxe. Le rilevazioni software esprimono valori assoluti od in GB/s e sono effettuate tramite benchmark sintetici che danno prevalenza al sottosistema DDR rispetto a quelli CPU e video. Seguono quelle tramite Sandra di SiSoft, nelle operazioni su interi e virgola mobile.
SiSoft SANDRA – Memory test
La comparazione diretta in termini di banda massima mostra un discreto vantaggio di Asus P8H67-I Deluxe nei confronti di Sapphire Pure H67 Platinum, pari a circa 500 MB/s sia nei test sui valori interi che in quelli in virgola mobile.
ScienceMark – Memory test
Il test effettuato con ScienceMark stempera parzialmente le differenze: il vantaggio del prodotto Asus nei confronti di quello Sapphire ancora esiste, ma si riduce a meno di 100 MB/s.
PCMark Vantage – Memory test
I tests effettuati con PCMark Vantage mostrano un differente quadro generale: il prodotto Sapphire si dimostra più veloce di quello Asus posto a comparazione, segno di una miglior resa in un contesto differente da quello dei numeri puri in termini di semplice banda massima. Le due schede madri non riescono a stare al passo con i modelli di fascia più alta basati su chipset Intel Z68. I test disco mirano ad isolare i controller integrati nella motherboard, evidenziandone le performances medie. Quando su uno stesso prodotto sono presenti più controllers, vengono effettuati tests di confronto per vedere quale dei due risulta più performante, aiutando l’utente finale a scegliere come configurare il proprio sistema in fase di installazione.
SiSoft Sandra – Controller Serial ATA2
Le rilevazioni effettuate con il benchmark sintetico di Sandra mostrano un quadro piuttosto roseo per il prodotto Sapphire, specie se comparato ai risultati di gruppo: i valori di banda dati puri per il disco fisso sono pari ad 89,7 MB/s, che è lo stesso risultato ottenuto dai modelli P8H67-I e P8Z68-V di Asus; a sorprendere sono le prestazioni sul file system, che sfondano la barriera degli 80MB/s, guadagnando ben 8MB/s nei confronti del concorrente diretto.
SiSoft Sandra – Latenze
La situazione registrata in termini di latenze medie è piuttosto variegata: a livello di disco il prodotto Sapphire dimostra di essere in linea con la media di gruppo, risultando più lento del concorrente diretto Asus P8H67-I di soldi 0,4 ns; a livello di filesystem le cose cambiano, e Pure H67 Platinum schizza in testa alla classifica, limando di ben 2ns il valore medio restituito da P8H67-I.
PCMark Vantage
Il ben fatto rilevato nei precedenti tests viene infine consacrato in PCMark Vantage: il test sintetico per le performances disco permette al prodotto Sapphire di eccellere, strappando con evidente vantaggio la prima posizione ad Asus P8Z68-V Pro e guadagnando un buon 20 percento rispetto al concorrente diretto Asus P8H67-I Deluxe.
I test sul controller di rete sono effettuati utilizzando un sistema secondario sul quale abbiamo installato una scheda di rete Gigabit LAN prodotta da Zyxel. Sul computer di prova e su quello di riferimento abbiamo fatto girare il software Microsft NTttcp sia in modalità Receiver che Sender utile a controllare, rispettivamente, la banda dati in ingresso ed in uscita.
Controller LAN – Banda dati
Il controller di rete integrato nella scheda madre Sapphire presenta qualche problema in fase di invio dei dati. Questa situazione era già stata rilevata in altre schede madri del produttore per piattaforma Intel e, a quanto vediamo, non è stata ancora risolta. Discrete invece le prestazioni del controller disponibile sulla rivale ASUS che mostra una banda leggermente inferiore rispetto a quella offerta da modelli con chipset Z68.
Controller LAN – Occupazione CPU (inferiore è meglio)
L’occupazione di CPU per la Sapphire mostra due sfaccettature: nel caso di ricezione è sensibilmente più elevata di quella vista con altre schede madri. Quando si passa invece alla trasmissione dei dati, ove abbiamo registrato prestazioni molto basse, cala anche l’occupazione di CPU.
I test sui controller USB prevedono la connessione di un’unità disco esterna di tipo USB 3.0 ad entrambe le porte USB 3.0 e 2.0 (quando disponibili) e, tramite il software di analisi HDTune Pro 4.0, vengono rilevate le prestazioni in termini di banda massima (MB/s) ed occupazione percentuale CPU in modalità scrittura e lettura.
Controller USB 2.0 – Banda dati
Le due schede madri ASUS e Sapphire basate su chipset Intel H67 mostrano una banda dati dovuta al controller USB 2.0 leggermente inferiore a quella garantita dai modelli con chipset Z68.
Controller USB 2.0 – Occupazione CPU (inferiore è meglio)
Quando si passa alla rilevazione dell’occupazione di CPU, la soluzione di casa Sapphire è imbattibile. La scheda madre ASUS, come a voler tenere alta la tradizione di famiglia, raggiunge quasi il 3 percento.
Controller USB 3.0 – Banda dati
Ottima la risposta della scheda madre Sapphire Pure H67 per quel che concerne le performance delle porte USB 3.0 con valori allineati se non leggermente migliori, rispetto a quelli delle due soluzioni con chipset Z68. La diretta concorrente P8H67-I di ASUS accusa invece un netto calo nelle operazioni di scrittura.
Controller USB 3.0 – Occupazione CPU (inferiore è meglio)
La percentuale di occupazione della CPU premia ancora una volta il modello di casa Sapphire. La potenza di calcolo dei moderni microprocessori dotati di più unità fisiche, accompagnati da buoni quantitativi di veloci memorie DDR3 e sistemi disco capienti permettono di effettuare conversioni di formati video in tempi veramente ridotti, a vantaggio della produttività in ambienti di lavoro di produzione video o semplice svago domestico.
Conversione video con Handbrake – Tempi in secondi (inferiore è meglio)
Tutto in regola nei test di conversione video effettuati con Handbrake: un intero DVD viene riportato al formato digeribile da un iPod in un tempo massimo pari a 472 secondi per Sapphire Pure H67 Platinum e 473 secondi per Asus P8H67-I Deluxe, che dimostrano di essere perfettamente in linea con le medie ottenibili con prodotti basati su chipset Intel Z68.
Conversione video con MainConcept – Tempi in secondi (inferiore è meglio)
Il doppio test di conversione in formato H.264 (con rescaling e sorgente audio / senza rescaling e senza sorgente audio) mostrano valori complessivi piuttosto simili per tutti i prodotti in analisi; nello specifico, la macchina basata su scheda Sapphire guadagna un secondo rispetto a quella Asus (P8H67-I), recuperato nel test di rescaling con sorgente audio, e perde nel complesso soli due secondi nei confronti del top performer, Gigabyte GA Z68-UD7.
x264 Benchmark
Utilizzando il benchmark x264 di TechArp , Asus P8H67-I e Sapphire Pure H67 Platinum dimostrano di fornire lo stesso livello di prestazioni, con valori leggermente inferiori a quelli delle due soluzioni con chipset Z68.
Nella conversione dei file video è possibile sfruttare la potenza del modulo Intel Quicksync quando si utilizza la GPU integrata. Con la scheda madre Sapphire questa possibilità in effetti la si ha sempre: il produttore fornisce il driver Hydralogix che permette di far lavorare assieme il controller grafico integrato e l’eventuale scheda grafica discreta. In questo modo è possibile "salvare capra e cavoli" e garantirsi prestazioni elevate nella conversione dei file e nella decodifica video senza alzare troppo la barra dei consumi unitamente a prestazioni elevate (dipendenti dal modello di scheda grafica utilizzata) anche con applicazioni e giochi 3D.
Per avere un’idea di cosa permette di fare il modulo QuickSync delle CPU Intel Sandy Bridge possiamo dare uno sguardo alla seguente tabella:
QuickSync
Dai 51 secondi necessari ad effettuare la conversione via software, si passa a circa la metà del tempo se impostiamo un algoritmo di tipo Qualità Migliore e addirittura ad un quarto se vogliamo una conversione rapida (qualitativamente peggiore).
7-zip – Tempi per gestione archivi in secondi (inferiore è meglio)
Le prove reali effettuate con 7-zip prevedono la compressione e l’estrazione di una cartella contenente molteplici files di varie dimensioni e tipologie:
- Estrazione : i 292 secondi necessari a Sapphire Pure H67 Platinum per la decompressione di un archivio risultano essere in linea con quelli della proposta ad alte prestazioni di casa Asus, P8Z68-V Pro, e si guadagnano ben 26 secondi a comparazione col concorrente diretto Asus P8H67-I Deluxe.
- Compressione : il vantaggio del prodotto Sapphire esiste ancora anche se, proporzionalmente, si riduce: Asus P8H67-I deluxe dimostra, infatti, di essere leggermente più lenta della sua controparte, e perde solo 8 secondi nell’esecuzione dell’operazione.
I test di calcolo avanzato prendono in considerazione l’impiego professionale del sistema tramite l’utilizzo di software di rendering e modellazione tridimensionale, e massimizzano l’uso del calcolo in virgola mobile per l’esecuzione di task piuttosto complesse. Trattasi di test reali poiché effettuati con applicativi comuni disponibili al pubblico, e non con mere simulazioni irripetibili nell’esperienza quotidiana.
Povray – Tempi in secondi (inferiore è meglio)
In PovRay si può rilevare un comportamento decisamente interessante per il prodotto di casa Sapphire: il rendering della scena di riferimento viene completato in soli 234 secondi, che è il secondo miglior tempo in assoluto ed è valore in linea con le soluzioni di fascia alta di casa Asus basate su chipset Intel Z68; il concorrente diretto, Asus P8H67-I dimostra di avere qualche problema, e completa il test con circa 14 secondi di distacco rispetto alla scheda Sapphire.
Cinebench 10
Risultati piuttosto variegati in questo test per il prodotto di casa Sapphire: se da un lato risulta essere quello più lento nei test in modalità core singolo, eccelle invece in quelli in modalità multicore, strappando la prima posizione alla concorrenza. Il confronto con la diretta avversaria, Asus P8H67-I, fa registrare esattamente questo comportamento.
Cinebench R11
Il test effettuato con Cinebench R11 mostra una situazione particolarmente regolare in entrambi i test CPU ed OpenGL per la coppia di prodotti a confronto, con valori finali praticamente allineati a quelli della soluzione Asus di fascia lata basata su chipset Intel Z68. In questa sezione vi proponiamo il comportamento del modulo grafico Intel HD 3000 integrato nel microprocessore quando messo sotto stress da moderni titoli videoludici. Le performances sono espresse in FPS (fotogrammi al secondo) od in punteggi a seconda del tipo di benchmark, e sono diretta espressione dell’efficienza dei sottosistemi CPU, Memorie e Video. In particolare ci teniamo a capire se entrambi i prodotti sono in grado di spremere al massimo le prestazioni offerte dal chip integrato.
3DMark06
Il test effettuato con 3DMark06 mostra prestazioni di tutto rispetto per entrambi i prodotti in prova, segno che sono stati fatti passi da gigante rispetto alla precedente generazione di core grafici integrati Intel (ovviamente, a patto di non forzare la mano più di tanto con le risoluzioni di quadro); nello specifico osserviamo che la scheda Asus è leggermente più prestante di quella Sapphire, anche se la differenza è così lieve che non può essere percepita ad occhio nudo.
Crysis
È possibile giocare anche a Crysis! Nel benchmark integrato rileviamo migliori doti velocistiche del prodotto Sapphire nei confronti di quello Asus, con medie che incrementano di circa 1,5 fps in ogni caso.
WiC
In World in Conflict rileviamo condizioni differenti: alle risoluzioni più elevate è il prodotto Sapphire a primeggiare, mentre quello Asus risulta leggermente più lento; a risoluzioni uguali od inferiori a 1024×768 è Asus P8H67-I a reggere lo scettro e, stavolta, con evidente vantaggio.
Da questi test appare chiaro che il chip grafico è sfruttato bene da entrambe le schede madri con un leggero vantaggio del modello di casa Sapphire quando le richieste grafiche sono più pressanti (maggiore peso sul core grafico) e viceversa nelle situazioni che chiamano maggiormente in causa la CPU.
Test 3D con VGA discreta GeForce GTX 570
La banda dati offerta alla VGA discreta connessa sullo slot PCI Express x16 mostra come la scheda madre ASUS P8H67-I sia in grado di offrire numeri molto interessanti, al pari di quelli della sorella maggiore con chipset Z68. La soluzione di casa Sapphire deve accontentarsi di numeri inferiori ma comunque buoni se comparati a quelli di una Gigabyte Z68. Di diretta dipendenza dalle impostazioni di bios, che possono privilegiare l’uso standard od in modalità fuori specifica, dalla complessità della sezione d’alimentazione e dal design adottato per il prodotto (che può introdurre componenti accessori con incidenza diretta sugli assorbimenti energetici), i consumi variano da prodotto a prodotto e, connessi alle temperature di funzionamento, permettono di decidere la destinazione di ogni prodotto, dalla semplice macchina per l’ufficio all’HTPC, per giungere alle configurazioni gaming più estreme.
Le rilevazioni effettuate nel nostro laboratorio prevedono un doppio sistema di misurazione ove si utilizza un wattmetro di precisione connesso fra la linea elettrica ed il sistema in test in aggiunta ad un amperometro ed un voltmetro di controllo. I consumi sono rilevati alla fonte ed includono, perciò, anche l’errore dovuto alla non linearità della curva di efficienza dell’alimentatore. I numeri vanno perciò usati solo in termini comparativi, non assoluti.
Consumi (inferiore è meglio)
Quando si fa uso del solo controller grafico integrato nella CPU, le due schede madri ASUS e Sapphire offrono i medesimi valori con un minimo di appena 40W in modalità desktop 2D. Se invece colleghiamo una scheda grafica esterna, allora è la soluzione di Sapphire ad essere più parsimoniosa con vantaggi dell’ordine di pochi Watt. La continua miniaturizzazione dei chip elettronici permette di raggiungere livelli di integrazione impensabili solo fino a qualche anno fa. Di conseguenza, i processori di alcuni anni fa che necessitavano di una memoria cache esterna e di moduli aggiuntivi noti come coprocessori, oggi integrano non solo quattro o più core e diversi livelli di cache, ma anche controller delle memorie, controller PCI Express e chip grafico annullando praticamente l’utilità di un chipset complesso.
Chi produce schede madri è decisamente avvantaggiato da questa situazione e può permettersi di realizzare prodotti mignon che offrono feature e prestazioni alla stregua delle soluzioni di taglia più grossa senza imporre enormi sacrifici all’utente finale.
Questo è quel che propone oggi Sapphire con la sua nuova scheda madre Pure H67 Platinum per processori Sandy Bridge e che più o meno è quanto aveva fatto ASUS alcune settimane fa con il modello P8H67-I, oggi disponibile con la revisione B3 del chipset H67.
Dalle nostre rilevazioni abbiamo scoperto che nonostante le dimensioni contenute di queste due schede madri, le performance restano quasi sempre sullo stesso livello di quelle di soluzioni ATX tradizionali con chispet Z68. Prestazioni inferiori le abbiamo registrate solo sulla banda del controller USB 2.0 e sul controller di rete LAN, ove la soluzione di casa Sapphire presenta una certa criticità vuoi per l’elevata occupazione di CPU, vuoi per la banda dati non allineata a quella di altre proposte.
Visti i numeri, la silenziosità garantita da un sistema di dissipazione completamente passivo, dissipazione e consumi contenuti, reputiamo queste schede madri come soluzioni perfette per la realizzazione di computer compatti da ufficio, postazioni di lavoro e sistemi HTPC da mettere in salotto. La scelta dell’uno o dell’altro modello va fatta dunque in base alle proprie esigenze: chi necessita di un prodotto maggiormente attento alla connettività oppure sa già che dovrà navigare usando una connessione senza fili, allora la ASUS P8H67-I è la giusta soluzione. Chi invece pensa di usare una scheda grafica discreta in abbinamento a quella integrata in Sandy Bridge, si rivolgerà correttamente alla nuova proposta di Sapphire.
Layout – Le due schede madri in formato ridotto mostrano di essere ben assemblate garantendo spazio a sufficienza per poter comodamente installare tutti i componenti e la presenza di un certo numero di connettori e porte di espansione come quella PCI Express x16, i connettori S-ATA 2.0 e 3.0 e gli slot per le memorie che nel modello ASUS sono di tipo So-DIMM.
Prestazioni – Molto interessanti e sempre vicine a quelle di modelli ATX anche con chipset Z68 di nuova generazione. Qualche pecca la registriamo solo con il controller di rete (specie nel caso della scheda madre Sapphire) e con la banda delle connessioni USB 2.0. Bene con applicativi di uso generico, rendering, compressione ed estrazione di file. Buone anche le possibilità offerte dal modulo Intel QuickSync che, se usato con software in grado di sfruttarlo, riduce notevolmente i tempi di transcodifica video: in questo caso la scelta di Sapphire è vincente perché, tramite il driver Hydralogix, fa sì che il controller grafico delle CPU Intel Sandy Bridge sia sempre disponibile, anche in presenza di una VGA discreta.
Espandibilità – Limitata. Come è logico che sia, si tratta di prodotti che offrono già tutto di serie, tanto che nella soluzione ASUS troviamo persino un controller WiFi con antenne esterne. Volendo avere di più si può chiedere solo allo slot PCI Express x16.
Dischi – In entrambi i casi ci troviamo di fronte a due prodotti che non vanno oltre quello che viene messo a disposizione del chipset H67: dunque due porte Serial ATA 3.0 e due porte Serial ATA 2.0 con supporto RAID. È presente anche una connessione eSATA per dischi esterni.
LAN – Su entrambe le schede troviamo un controller Gigabit LAN con uscita RJ45 sul pannello posteriore. Le prestazioni di quello integrato sulla scheda madre ASUS sono leggermente inferiori alla media di altri prodotti ATX mentre quelle della Sapphire risultano essere inficiate da qualche problema che non permette di raggiungere le prestazioni sperate. Interessante la proposta di ASUS che in questo senso offre anche un controller WiFi già pronto all’uso.
USB e connessioni verso l’esterno – Le due schede ASUS e SApphire offrono un certo numero di connessioni USB 2.0 e USB 3.0 sicuramente sufficienti a soddisfare ogni necessità (e comunque ampliabili grazie agli header disponibili sul PCB della scheda). Le prestazioni delle connessioni USB 2.0 sono leggermente inferiori a quelle offerte da altre soluzioni ATX con chipset Z68, mentre la scheda madre Sapphire brilla per la banda dati garantita dalle sue connessioni USB 3.0. Il parco dei connettori include però anche quelli di tipo eSATA, audio analogico multicanale (tre jack sulla ASUS e sei sulla Sapphire) e digitale ottico, Bluetooth ed infine video di tipo analogico (D-Sub 15 pin) e digitale (HDMI e DVI, oltre che Display Port ma solo sulla Sapphire).
a cura di Dino Fratelli e Marino Berrè >>>>