In Italia è meno noto del suo parente stretto Scarabeo, ma lo Scrabble è un gioco diffuso in tutto il mondo. Tanto da far scendere sul piede di guerra i giganti Mattel e Hasbro , proprietari dei diritti d’autore, contro Rajat e Jayant Agarwalla, a dire delle corporation meschini clonatori di proprietà altrui.
I due fratelli indiani avevano infatti dato vita a Scrabulous , applicazione per Facebook che si presenta quasi come una versione web del celebre boardgame . Vista la popolarità del gioco e i 600mila utenti attivi registrati, le due società proprietarie del copyright hanno bussato alla porta dei due sviluppatori, arrivando infine a ottenere il pronunciamento dell’Alta Corte di Delhi sulla vicenda.
La Corte ha deciso di vietare ai fratelli Agarwalla l’uso dei termini “Scrabolous” o “Scrabble” ma non vede alcun problema se i programmatori producono lo stesso gioco con un nome completamente diverso .
Detto e fatto: gettato nel cestino di Facebook il loro Scrabulous, gli Agarwalla sono ritornati alla carica con Wordscraper , un prodotto che per quanto abbia alcune differenze rispetto a quello originale, rimane comunque fedele al meccanismo base del gioco .
Wordscraper deve però vedersela con la versione ufficiale di Scrabble sviluppata nel mentre dall’industria, sebbene pare non godere di particolare popolarità tra i giocatori del social network, nonostante conti 500mila iscritti.
Forti della sentenza a loro parzialmente favorevole, i fratelli Agarwalla sono tornati alla carica anche nel recinto di Facebook con Lexulous , uno Scrabble che non si chiama Scrabble basato su codice Java e che di certo non farà fare salti di gioia al dipartimento degli affari legali del big dei giochi.
Alfonso Maruccia