Una ricerca di mercato condotta da Ipsos Insight fotografa un mercato della musica digitale caratterizzato dalla prevalenza di contenuti legittimi , acquistati attraverso i convenzionali canali di distribuzione e non tramite attività illegali di filesharing .
Il 70% della musica sui lettori multimediali portatili, secondo le proiezioni dell’istituto di ricerca, sarebbe ben distante dall’essere pirata: il 25% del totale è stata acquistata direttamente in formato compresso tramite negozi online, come iTunes , mentre il 44% proviene dal ripping di CD originali. Una media del 19% delle collezioni musicali in formato compresso, dicono le risposte formulate da un campione rappresentativo di 1100 cittadini statunitensi, è invece pirata ed ottenuta per mezzo di Internet. Il 6% invece è stata copiata da amici o conoscenti.
La visione d’insieme sembra così riprendere quanto dichiarano gli analisti di Big Champagne , dell’opinione che la crescita inarrestabile degli utenti collegati a network P2P non stia causando danni estremamente gravi all’industria dei contenuti multimediali.
Degni di nota i risultati ottenuti sulla diffusione dei lettori multimediali : una persona su cinque al di sopra dei 12 anni possiede un dispositivo, mentre una su venti possiede addirittura più di un apparecchio per l’ascolto di musica. Gli analisti di Ipsos Insight dicono che il trend della diffusione dei lettori cresce annualmente del 5% circa.
Delusione per quanto riguarda i videolettori tascabili. Solo il 30% dei minori di 24 anni intervistati dall’istituto di ricerca ha dichiarato d’essere interessato a questo tipo d’apparecchi, nonostante la crescente offerta globale di contenuti audiovisivi che si rivolgono a questo particolare segmento demografico del mercato. La percentuale di gradimento scende considerevolmente tra gli utenti d’età compresa fra i 24 ed i 54 anni: solo una persona su sei sarebbe interessata a vedere serie TV, film e videoclip musicali sul proprio lettore portatile.
Tommaso Lombardi