L’Italia ha nominato il vice-Presidente di Amazon Diego Piacentini come “commissario per la digitalizzazione del Paese“, posizione creata ad hoc per rilanciare le ambizioni digitali dell’attuale Governo.
“Dopo 16 anni in Amazon, è un modo per me per tornare nel Paese in cui ho vissuto per 40 anni”, ha dichiarato Piacentini, che vede nella sfida l’occasione per aiutare il suo Paese dopo una ricca esperienza all’estero.
Non vi possono essere dubbi sulla figura, sul curriculum e sulle competenze di Piacentini: nato a Milano nel 1960 e laureato nel 1985 in economia politica alla Bocconi, ha lavorato per Fiat e per Apple Computer Europa, fino ad approdare ad Amazon dove ha ricoperto la carica di vicepresidente, general manager per la divisione internazionale nonché membro dell’excutive team, e dove – secondo quanto riferiva Bloomberg nel 2015 – ha guadagnato poco meno di sette milioni di dollari. Piacentini fa inoltre parte dell’advisory board della Foster School of Business della University of Washington e di Endeavor, organizzazione non profit che supporta le attività imprenditoriali nei Paesi in via di sviluppo.
La sua inedita nomina, inoltre, è stata benedetta su Twitter dal suo datore di lavoro Jeff Bezos: il CEO di Amazon ha fatto i suoi complimenti al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e sottolineato di essere molto orgoglioso di Diego Piacentini. Al messaggio, peraltro, ha risposto il Premier invitando Bezos in Italia per parlare di innovazione.
Mr. Prime Minister @matteorenzi , we are so proud of Diego. Great for Italy. Kudos to all! https://t.co/Mk0jcTZ2gT
– Jeff Bezos (@JeffBezos) February 10, 2016
Domande si possono invece porre sulla concretezza della sua nomina: si tratta di un incarico biennale non retribuito, che prenderà il via la prossima estate. Un ruolo inedito creato ad hoc, a conclusione del quale Piacentini tornerà ad Amazon.
Innanzitutto non sono chiari i poteri che gli saranno assegnati: in particolare ci si chiede che possibilità avrà di influenzare effettivamente un settore, quello dell’innovazione digitale del Paese Italia, che appare ancora bloccato ed ingarbugliato in diversi progetti e competenze sommatesi negli ultimi anni, dai vertici di AgID, oggi guidata da Antonio Samaritani, al Digital Champion Riccardo Luna passando per la Sogei. Un groviglio in cui anche il Premier Renzi ha difficoltà a destreggiarsi tanto da arrivare qualche settimana fa all’ empasse sulla nomina di Marco Carrai come consulente della nuova struttura dedicata alla cybersicurezza di Palazzo Chigi.
In generale Piacentini dovrebbe proprio fungere da raccordo tra Palazzo Chigi e queste numerose figure che si occupano a diversi livelli di digitalizzazione: avrà a suo supporto una squadra, di cui farà parte tra l’altro Paolo Barberis, Consigliere per l’Innovazione del Presidente del Consiglio Renzi.
Inoltre, proprio il fatto che Piacentini tornerà ad Amazon, secondo qualcuno lascia aperto il dubbio che il suo ruolo soffra di un conflitto di interessi: d’altra parte, fisco in primis, ci sono attriti fra le istanze dello stato e quelle dell’azienda statunitense.