Gli ultimi bandi erano stati assegnati a fine giugno. Oggi sono stati firmati i primi contratti per l’avvio dei lavori relativi ai piani Italia 1 Giga e Italia 5G tra l’amministratore delegato di Infratel Italia (Marco Bellezza) e i rappresentanti delle aziende aggiudicatarie che ora avranno circa quattro anni di tempo per completare le opere.
Via ai lavori: scadenza 30 giugno 2026
Il Piano Italia 1 Giga prevede la copertura di circa 7 milioni di abitazioni con una connettività a banda ultralarga (FTTH con velocità in download di 1 Gbps). La base d’asta era 3,7 miliardi di euro. Il contributo pubblico sarà pari a 3,5 miliardi di euro con un risparmio di circa 200 milioni di euro. Le aziende vincitrici del bando sono TIM/FiberCop (sette lotti) e Open Fiber (otto lotti).
I bandi per il Piano Italia 5G erano due. Quello per la realizzazione di rilegamenti in fibra ottica di siti radiomobili esistenti è stato assegnato interamente (sei lotti) a TIM per una somma di circa 725 milioni di euro. Quello per la realizzazione di nuove stazioni radio base con velocità di almeno 150 Mbps in download e 30 Mbps in upload è stato invece assegnato al raggruppamento temporaneo di imprese formato da TIM, Vodafone e INWIT. Il contributo pubblico ammonta a circa 346 milioni di euro.
Nell’immagine seguente sono elencati tutti i piani e le aziende aggiudicatarie:
Nel comunicato stampa viene sottolineato che
In 13 mesi il Governo ha approvato la Strategia, ottenuto le autorizzazioni europee e assegnato tutti i bandi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, anticipando gli obiettivi europei, per un totale di oltre 5,5 miliardi di euro di risorse pubbliche, portando allo Stato un risparmio di circa 1,2 miliardi e attraendo investimenti privati per oltre 2,2 miliardi di euro.
Tutti i lavori dovranno essere completati entro il 30 giugno 2026, quindi le aziende avranno circa quattro anni di tempo. Nel corso degli ultimi anni sono state semplificate le procedure burocratiche, ma altri fattori potrebbero rallentare la roadmap, come l’assenza di manodopera.