Infratel Italia ha pubblicato la relazione sullo stato di avanzamento dei lavori per la realizzazione della rete in fibra ottica secondo il Piano Banda Ultralarga destinato alle aree bianche, ovvero alle cosiddette aree a fallimento di mercato. Rispetto alle rilevazioni di giugno c’è stato un incremento minimo delle attivazioni (320). Per quanto riguarda il Piano Scuole Connesse è invece evidente che la previsione di aprile era troppo ottimistica.
Piano BUL: solo 2.462 comuni in 5 anni
Il Piano Banda Ultralarga (BUL) è stato approvato dal governo a marzo 2015. Infratel comunica che, dall’avvio operativo del piano (2016), sono stati attivati i servizi di connettività FTTH o FWA in 2.462 comuni (731 in più rispetto a dicembre 2020). I comuni collaudati positivamente sono 1.371 (+742), mentre i cantieri aperti sono 4.768 (+1.053). Considerato che il piano originario prevedeva di portare la fibra ottica in circa 7.000 comuni è evidente il ritardo accumulato.
Tutti i lavori sono eseguiti da Open Fiber. L’importo totale da inizio piano ammonta a 1.555.313.409,57 di euro. La relazione pubblicata da Infratel illustra in dettaglio lo stato delle cinque fasi operative principali: progettazione definitiva, progettazione esecutiva, esecuzione dei lavori, collaudo e avvio dei servizi.
Piano Scuole Connesse: previsione sbagliata
I tre operatori (Fastweb, TIM e Intred), impegnati nella realizzazione di connessioni FTTH a 1 Gbps secondo il Piano Scuole, avevano previsto l’attivazione dei servizi per oltre 5.000 istituti entro settembre. In base ai dati comunicati da Infratel, la fibra ottica è stata portata in 2.072 scuole (1.676 con intervento Infratel e 396 con intervento delle società regionali).
Il numero, rilevato a fine agosto, è inferiore a quello fornito dalla sola Fastweb (2.195). Sembra quindi chiaro che l’obiettivo delle 5.000 scuole entro il 30 settembre sarà difficile da raggiungere, a meno che le attivazioni non subiscano una brusca accelerazione nei prossimi giorni.