Infratel Italia ha pubblicato la relazione sullo stato di avanzamento dei lavori per la realizzazione della rete in fibra ottica secondo il Piano Banda Ultralarga destinato alle aree bianche, ovvero alle cosiddette aree a fallimento di mercato. In base ai dati aggiornati al 30 giugno, la commercializzazione del servizio (FTTH o FWA) è stata avviata in 2.142 comuni in totale, 411 in più rispetto al mese di dicembre 2020.
Piano BUL: ritardi e penali
Il Piano Banda Ultralarga, approvato dal governo a marzo 2015, prevede la realizzazione di una rete in fibra ottica (o FWA) in circa 7.000 comuni. L’attività operativa è iniziata nel 2016 con l’emissione dei primi due bandi di gara, mentre il terzo è stato emesso nel 2018. Tutte le gare sono state aggiudicate al concessionario Open Fiber tra giugno 2017 e aprile 2019. La relazione pubblicata da Infratel illustra in dettaglio lo stato delle cinque fasi operative principali: progettazione definitiva, progettazione esecutiva, esecuzione dei lavori, collaudo e avvio dei servizi.
Dall’avvio operativo del Piano BUL, il servizio di connettività è stato commercializzato in 2.142 comuni (411 in più rispetto a dicembre 2020), i comuni FTTH collaudati positivamente sono 1.183 (506 in più rispetto a dicembre 2020), mentre i cantieri aperti sono 4.593 (878 in più rispetto a dicembre 2020). L’importo complessivo dei lavori ordinati al concessionario da inizio Piano al 30 giugno è pari a 1.518.982.244,23 euro, di cui 26.344.552,43 impegnati nel mese di giugno.
Come è evidente dai dati, a distanza di oltre quattro anni dall’aggiudicazione della prima gara sono stati attivati i servizi solo in 2.142 comuni. Il ritardo maggiore è ovviamente dovuto alla burocrazia, nonostante il Decreto Semplificazioni. Nella relazione sono indicate anche le penali pagate da Open Fiber per il mancato rispetto delle varie scadenze contrattuali: 8.088.500 euro.
Aggiornamento (7/07/2021)