Pubblicato sul sito del MISE e attivo ormai da alcuni giorni: ecco il Piano Transizione 4.0, una summa delle strategie nazionali per il sostentamento degli investimenti delle imprese in innovazione, green e design. Lo strumento è quello canonico del credito d’imposta, leva fondamentale per stimolare gli investimenti e l’imprenditorialità in un momento tanto delicato per l’economia nazionale.
Piano Transizione 4.0
Tra gli interventi si segnala in modo particolare il focus sull’innovazione tecnologica finalizzata “alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati”. Le misure volute dal ministro Patuanelli, insomma, debbono effettivamente far cambiare marcia all’azienda, facendo leva sull’innovazione proprio come strumento di accelerazione da installare nel cuore dell’impresa.
Due le misure previste in tal senso:
- il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 6% delle spese agevolabili nel limite massimo di 1,5 milioni di euro
- il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 10% delle spese agevolabili nel limite massimo di 1,5 milioni di euro in caso di attività di innovazione tecnologica finalizzate al raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0.
La misura si rivolge a “tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali“. Il credito è esteso a tutte le spese sostenute nel periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019.