Santa Clara, USA – Come avevamo anticipato la scorsa settimana, Intel ha rilasciato i nuovi modelli di Pentium III Coppermine a 750 e 800 MHz. Naturalmente valgono i discorsi di allora: un conto è annunciarne il rilascio, un altro conto è produrli in quantità tali da renderli effettivamente disponibili sul mercato. Questa politica dei rilasci anticipati sembra piacere poco sia ai produttori di PC che agli utenti, ma è il segno tangibile di quanto Intel avverta la concorrenza di AMD .
In ogni caso, vediamo più in dettaglio le caratteristiche di questi due nuovi membri della sesta generazione di microprocessori Intel.
Come ogni altro modello della famiglia Coppermine anche questi due sono fabbricati con tecnologia a 0,18 micron con interconnessioni in alluminio (questo nonostante il nome “Coppermine” letteralmente significhi “miniera di rame”). I due chip non adottano ancora il nuovo processo di fabbricazione annunciato da Intel per portare i suoi PIII a 966 MHz (con porte dei transistor da 0,13 micron), un processo che presumibilmente verrà adottato a partire dai prossimi modelli.
I due processori adottano una cache di secondo livello di 256 KB con tecnologia Advanced Transfer Cache che la collega al processore con un bus a 256 bit.
Dai benchmark effettuati da Intel risulta che il PIII a 800 MHz ha uno SPECint95 di 38,4 punti ed un SPECfp95 di 28,9 punti.
I prezzi, riferiti ai modelli su packaging SECC2 e per volumi di 1000 unità, sono di 851$ per il modello a 750 MHz e 803$ per il modello a 800 MHz.
Sono già una trentina i produttori ad aver annunciato sistemi equipaggiati con il nuovo 750 MHz e circa la metà quelle con l’800 MHz. Dell ha affermato che i primi pezzi dovrebbero arrivare ai grossi fornitori fra 20 o 30 giorni.
Proprio in questi giorni, come riporta The Register, su Internet sembrano essere spuntati su diversi siti di hardware i primi modelli di Athlon ad 800 MHz. Sebbene AMD non li abbia ancora annunciati ufficialmente, evidentemente i nuovi Athlon sono già in fase di decollo per contrattaccare la mossa di Intel. Del resto ora sembra essere AMD ad avere la situazione sotto controllo e a potersi permettere di attendere, in trincea, le mosse dell’avversario.