Immaginate un supercomputer di quelli davvero super, roba da trilioni di operazioni al secondo. Roba da finire nella top-five dei compu-mostri in giro per il globo, dietro a colossi come il Roadrunner di IBM, vale a dire il misterioso megacalcolatore dei lab di Los Alamos (quelli dove si studiano le esplosioni nucleari). Immaginate ora di prenderlo e potenziarlo, fino a raggiungere e superare la vetta di quanto di più potente (informaticamente parlando) si sia mai fatto fino ad oggi. E poi di trasformare il tutto in una specie di auto vistosa.
Se avete immaginato bene, davanti vi troverete una immagine che ricorda questa:
Il Jaguar del Oak Ridge National Laboratory è al momento il supercomputer più potente del mondo: con i suoi 45mila Opteron quad-core, 326 terabyte di RAM e 10 petabyte di spazio disco, è in grado di raggiungere e superare il quadrilione di operazioni al secondo (mille milioni di milioni) toccando la punta massima di 1,64 petaflop di potenza . Il tutto grazie ai 578 terabyte di ampiezza di banda della sua memoria, che si sommano ai 248 gigabyte di bandwidth messi a disposizione attraverso i suoi ingressi e uscite I/O.
Il Dipartimento dell’Energia USA , che ha pagato il conto di 100 milioni di dollari presentato da Cray per la costruzione del mostro e che paga la bolletta della luce, è entusiasta di Jaguar: “È uno dei più incredibili strumenti per il progresso della scienza e della tecnica – dichiara soddisfatto il sottosegretario Raymond Orbach – consentirà ai ricercatori di simulare processi fisici fino ad oggi impossibili da replicare, trasformando la computazione su vasta scala nel terzo pilastro delle scoperte scientifiche assieme a sperimentazione e teoria”.
Dati di targa a parte, Jaguar è stato già in grado di portare a termine una complessa simulazione di un superconduttore che ha richiesto uno sforzo continuato di 1,3 petaflop di capacità: una potenza decine di migliaia di volte superiore al più accessoriato dei PC presenti sopra e sotto i tavoli di un comune ricercatore, e il bello è che tutta questa forza sarà liberamente accessibile a chiunque ne faccia richiesta – naturalmente attraverso i consueti canali accademici e di ricerca.
Jaguar è infatti il più potente supercomputer per uso scientifico mai realizzato nella storia dell’informatica. Esiste un solo compu-mostro più grande, il già citato Roadrunner di IBM, che basa la sua architettura sulle CPU Cell – quelle che monta anche la PlayStation 3 – tenuti insieme da una spina dorsale di Opteron, e potenzialmente in grado di spingersi fino a 3 petaflop di potenza. Tuttavia, secondo quanto riferito (Los Alamos è un laboratorio militare e le sue attività sono coperte da segreto) al momento Roadrunner girerebbe a un terzo della sua capacità potenziale, forse in attesa di qualche aggiornamento di Big Blue.
Il colosso dell’ Oak Ridge National Laboratory detiene quindi il trono della categoria, in attesa di veder confermata con tutta probabilità la sua leadership nella classifica Top500 , il cui aggiornamento finale per il 2008 dovrebbe essere imminente. Sempre che Los Alamos e IBM, in un moto d’orgoglio, non decidano di guastare la festa ai colleghi e non piazzino la zampata prima del weekend: chi sarà più veloce tra l’uccello corridore e il felino?
Luca Annunziata