Pinterest sarebbe nato in seguito a un’operazione di plagio: è quanto sostiene tale Theodore F. Schroeder, il quale rivendica la paternità dell’idea che ha portato alla nascita del social network dedicato alle immagini.
Il cittadino del New Jersey ha così denunciato il primo investitore di Pinterest, Brian Cohen, suo partner d’affari nel 2007. Cohen, a detta di Schroeder , avrebbe rubato l’idea del socio e successivamente l’avrebbe implementata nella startup che ha dato i natali a Pinterest. Secondo quanto espresso nei documenti legali, le idee contenute nel progetto antesignano, chiamato Rendezvoo e poi Skoopwire, sarebbero state incorporate in Pinterest attraverso gli investimenti sostenuti da Cohen nel 2009.
Le funzioni presenti in Rendezvoo e poi trasferiti su Pinterest riguarderebbero diversi aspetti, tra cui le caratteristiche dell’interfaccia utente, la possibilità di condividere i propri interessi e i propri gusti con altri utenti, la possibilità di connettere prodotti simili.
La linea di accusa di Schroeder, così come espresso in un commento dal proprio avvocato, appare chiara: “è illegale rubare un’idea per proprio beneficio senza tenere conto della persona da cui essa provenga. In questo caso, il signor Cohen ha preso parte a un progetto imprenditoriale già esistente, per il quale il signor Schroeder aveva maggior interesse, successivamente appopriandosi senza permesso di idee, soluzioni, applicazioni per il Web e tecnologie”.
Una tesi del tutto priva di fondamento, secondo i responsabili della bacheca social, i quali, dunque, si preparano a sostenere le proprie ragioni nella battaglia legale. In caso di esito a favore dell’accusa, Pinterest dovrà pagare un risarcimento pari a 75mila dollari (oltre 56mila euro).
Cristina Sciannamblo