Promuovere la body acceptance, combattere la piaga del body shaming. Questo l’obiettivo dichiarato della mossa annunciata oggi da Pinterest, con la piattaforma che ha scelto di escludere ogni forma di pubblicità con riferimenti a diete e prodotti dimagranti.
Pinterest per la body acceptance
Una presa di posizione forte, più dura rispetto a quelle già in vigore su Facebook, Instagram e TikTok. Non fatichiamo a immaginare che altri si muoveranno nella medesima direzione. Ecco quanto si legge nel comunicato diffuso.
A partire dal 1 luglio 2021, aggiorneremo le nostre politiche sugli annunci e vieteremo qualsiasi annuncio che contenga immagini o frasi riguardanti la perdita di peso.
Questi i contenuti interessati da quello che di fatto è un ban:
- testi o immagini sulla perdita di peso;
- testimonianze relative alla perdita di peso o a prodotti per dimagrire;
- testi o immagini che idealizzino o denigrino determinati tipi di corporature;
- riferimenti all’indice di massa corporea (IMC) o simili;
- qualsiasi contenuto che suggerisca di poter perdere peso con prodotti da indossare o da applicare sulla pelle.
Doveroso sottolineare che Pinterest già proibiva l’advertising per:
- pillole, integratori o altri prodotti per la perdita di peso o inibitori dell’appetito;
- immagini prima-dopo sulla perdita di peso;
- pratiche per bruciare i grassi o perdere peso come la liposuzione;
- body shaming con immagini o frasi che deridano o screditino certi tipi di corporature o aspetto fisico;
- affermazioni riguardanti risultati cosmetici non realistici.
Continueranno invece ad essere i benvenuti gli annunci finalizzati a promuovere uno stile di vita sano e l’attività fisica.
Gli annunci che promuovono stili di vita e abitudini sane o servizi e prodotti di fitness saranno consentiti, purché non si concentrino sulla perdita di peso.
La piattaforma rende noto che tutte le novità introdotte oggi sono state studiate nel dettaglio in collaborazione con National Eating Disorders Association, organizzazione statunitense che si occupa di sensibilizzazione e prevenzione in tema di disturbi alimentari. Secondo i dati in suo possesso, questa tipologia di problematiche si è manifestata con grande frequenza tra le fasce di età più giovani dall’inizio della pandemia in poi.