Microsoft ha deciso di chiudere il laboratorio di ricerca Pioneer Studios .
Con sede non a Redmond ma a Seattle, era il gruppo sperimentale di Microsoft che aveva pensato l’immaginifico (ma abbandonato) Courier , il tablet a due schermi che avrebbe dovuto rappresentare l’agenda del futuro, e lo stesso gruppo che aveva collaborato ai dispositivi KIN, a Windows Phone 7, Xbox e Zune . Doveva, insomma, pensare fuori dagli schemi a volte troppo burocratizzati di Redmond. Ma il passato è d’obbligo: a Redmond ne hanno decretato la fine.
La coda di vittime illustri con una relazione diretta con l’abbandono di Courier sembra dunque continuare: dopo l’addio di J. Allard, e quello – se pure non strettamente correlato – di Robbie Bach , il dispositivo mai nato porta con sé anche il gruppo di ideatori che avrebbe dovuto rappresentare per Microsoft un approccio diverso all’innovazione .
Alcuni osservatori adesso parlano di “innovazione fallimentare”. Dal momento che lo studio aveva l’obiettivo di fare ricerca nel campo della user experience , sembrerebbe evidente la sfida lanciata e persa nei confronti di Apple: senza nominare Kin, mentre Courier veniva abbandonato, iPad conquistava il mercato, e mentre iPod cresceva diventando quasi il lettore mp3 quasi per definizione, Zune music player rimaneva decisamente in ombra.
Si può altresì sottolineare che lo studio, pur non avendo dato vita ad alcun prodotto, ha avuto diverse idee discostandosi dagli schemi di Redmond, dentro cui adesso rientrerà: i suoi uomini sono destinati a tornare alla base per esser ricompresi nell’organico standard di BigM, così come il lavoro fatto su alcune tecnologie, quali l’interfaccia Metro impiegata in Windows Phone 7 che continuerà ad essere utilizzata.
Claudio Tamburrino