Piracy Shield, Assoprovider: esposto alla Corte dei Conti

Piracy Shield, Assoprovider: esposto alla Corte dei Conti

L'associazione di categoria chiede una revisione approfondita del sistema antipirateria: la posizione di Assoprovider su Piracy Shield.
Piracy Shield, Assoprovider: esposto alla Corte dei Conti
L'associazione di categoria chiede una revisione approfondita del sistema antipirateria: la posizione di Assoprovider su Piracy Shield.

Assoprovider, realtà attiva dal 1999 e che riunisce gli ISP (Internet Service Provider), ha presentato un esposto alla Procura Regionale della Corte dei Conti di Roma in merito a Piracy Shield, il sistema antipirateria adottato da Agcom per fermare gli streaming non autorizzati delle partite di calcio. La richiesta, come si legge nel comunicato stampa giunto in redazione, è finalizzata ad accertare la sussistenza di un eventuale danno erariale e la congruità dell’azione dell’Agcom nella gestione delle risorse economiche relative al Piracy Shield.

Assoprovider su Piracy Shield: è necessaria una revisione approfondita

L’associazione è stata tra i primi a opporsi all’implementazione della piattaforma, prima attraverso un ricorso al TAR (bocciato) e poi chiedendole il blocco rivolgendosi al Consiglio di Stato.

L’accento è posto su quanto accaduto il 19 ottobre, quando l’azione di Piracy Shield ha messo fuori uso un dominio relativo a Google Drive (drive.usercontent.google.com), ostacolando la corretta fruizione del servizio da parte degli utenti. Di seguito le parole di Giovanbattista Frontera, presidente di Assoprovider

Chiediamo trasparenza e responsabilità nell’uso delle risorse pubbliche e nella gestione di un sistema che impatta significativamente sulla rete internet italiana.

Dal canto suo, Agcom non si è scusata per quanto accaduto. Anzi, ha puntato il dito contro l’operato di realtà come Google e Cloudflare, facendo un riferimento alla loro mancanza di collaborazione.

Secondo il parere di Assoprovider, solo ora la politica e gli stakeholder sembrano prestare attenzione alle criticità segnalate. L’associazione chiede una revisione approfondita del sistema Piracy Shield e maggiori garanzie, utili per evitare che incidenti simili possano verificarsi di nuovo in futuro.

In seguito a quanto avvenuto nei giorni scorsi, anche Codacons è intervenuta sul tema, chiedendo il sequestro della piattaforma attraverso un un esposto alla Procura della Repubblica di Roma. Il dito è puntato contro la gestione delle richieste di blocco, non verificate in modo attento.

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Pubblicato il
23 ott 2024
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