Assoprovider non si arrende e continua la sua battaglia giudiziaria contro la piattaforma dell’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni). L’associazione che raggruppa piccoli e medi operatori ha inviato un’istanza di accesso agli atti per ottenere l’elenco dei provvedimenti di inibizione attuati tramite Piracy Shield.
Possibile denuncia per siti legittimi bloccati
Come è noto, Assoprovider aveva presentato ricorso al TAR del Lazio contro l’applicazione della legge antipirateria che ha istituito la piattaforma, ma è stato respinto. L’associazione aveva criticato la legge perché AGCOM può emanare provvedimenti cautelari senza contraddittorio. Gli ISP diventano inoltre “poliziotti della Rete” con tutti i rischi connessi.
Assoprovider potrebbe impugnare la decisione del TAR, quindi ha presentato un’istanza di accesso agli atti, considerato che alcuni suoi associati sono iscritti a Piracy Shield. In particolare, l’associazione chiede l’elenco di tutti i nomi di dominio e gli indirizzi IP inviati alla piattaforma, tutti i documenti relativi ai provvedimenti di inibizione emessi nei giorni 14, 15 e 24 febbraio, le segnalazioni inviate dai titolari dei diritti nei suddetti giorni, i ticket di inibizione e gli eventuali ticket di revoca inviati nei suddetti giorni.
In seguito ai provvedimenti emessi nei tre giorni indicati, gli ISP hanno bloccato anche siti legittimi. I rispettivi proprietari potrebbero denunciare i provider iscritti ad Assoprovider e chiedere un risarcimento danni. Gianbattista Frontera, Presidente di Assoprivider, ha dichiarato:
La richiesta di accesso agli atti inviata all’AGCOM rappresenta un passo cruciale nella nostra lotta per la trasparenza e la correttezza nell’ambito della regolamentazione della pirateria online. È fondamentale per noi, e per il settore che rappresentiamo, comprendere pienamente le modalità e le circostanze sotto le quali vengono presi provvedimenti di inibizione dell’accesso, specialmente in casi dove sembra che indirizzi IP e nomi di dominio non coinvolti in attività di pirateria siano stati ingiustamente colpiti. Questo non solo è una questione di giustizia per i possibili innocenti coinvolti, ma anche di responsabilità per l’intero settore. La trasparenza e la corretta applicazione della legge sono essenziali per garantire che i diritti digitali di tutti siano protetti in modo equo e imparziale.