Piracy Shield: bloccati 519 indirizzi IP nel weekend

Piracy Shield: bloccati 519 indirizzi IP nel weekend

Nell'ultimo weekend sono stati bloccati 519 indirizzi IP usati per lo streaming pirata, ma anche alcuni indirizzi IP della CDN di Zenlayer.
Piracy Shield: bloccati 519 indirizzi IP nel weekend
Nell'ultimo weekend sono stati bloccati 519 indirizzi IP usati per lo streaming pirata, ma anche alcuni indirizzi IP della CDN di Zenlayer.

Dopo una prima settimana di rodaggio sembra che la piattaforma Piracy Shield sia andata a regime. Durante l’ultimo weekend calcistico (9-12 febbraio) sono stati bloccati 519 indirizzi IP, come indicato nella pagina dedicata. Tra il 2 e il 7 febbraio erano stati invece bloccati solo 9 indirizzi IP. Lo scudo antipirateria è intervenuto anche ieri durante le partite di Champions League.

Bloccata anche una CDN

L’elenco dei provvedimenti aggiornato oggi copre quattro giorni, ovvero da venerdì 9 a lunedì 12 febbraio. Gli indirizzi IP bloccati sono stati rispettivamente 2, 410, 67 e 40 per un totale di 519. Secondo Repubblica.it, DAZN, Sky e Lega Serie A hanno segnalato 47 link di siti che permettevano lo streaming pirata. Grazie a Piracy Shield è stato bloccato l’accesso a 1.019 IPTV.

L’incremento delle segnalazioni ha comportato un momentaneo blackout della piattaforma. Piracy Shield è stata utilizzata ieri per bloccare anche lo streaming illegale delle partite di Champions League e degli incontri della EuroCup di basket (trasmessi da DAZN, Sky e Mediaset Infinity in Italia).

La legge antipirateria punisce anche i fruitori del servizio, oltre ai provider. La Guardia di Finanza è impegnata nella ricerca degli utenti che hanno sottoscritto un abbonamento al cosiddetto “pezzotto” attraverso il tracciamento dei pagamenti (effettuati spesso con carta di credito).

Tuttavia, come previsto, Piracy Shield può causare parecchi danni collaterali. Qualcuno ha infatti segnalato alcuni indirizzi IP della CDN (Content Delivery Network) di Zenlayer utilizzata dal provider cloud Cloud4C. Quest’ultimo non è più raggiungibile dall’Italia.

Il titolare dei diritti d’autore deve dimostrare con prove documentali che un sito trasmette contenuti pirata. Probabilmente la suddetta CDN è stata usata per lo streaming illegale, ma in questo modo viene bloccato l’accesso anche ai servizi legittimi. Gli ISP che devono eseguire il blocco entro 30 minuti dalla segnalazioni rischiano una denuncia da parte degli utenti, come aveva evidenziato Assoprovider (il ricorso è stato bocciato).

Piracy Shield non può bloccare lo streaming pirata tramite le numerose app Android distribuite sul Play Store. Google ha dichiarato che il suo servizio non deve rispettare gli ordini ricevuti tramite la piattaforma.

Fonte: AGCOM
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Pubblicato il
15 feb 2024
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