L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha annunciato che la piattaforma per il blocco dello streaming pirata verrà attivata il 31 gennaio 2024. I titolari dei diritti potranno usare Piracy Shield per segnalare agli ISP e altri soggetti gli indirizzi IP da oscurare entro i successivi 30 minuti.
Piracy Shield: fine dello streaming pirata?
La legge n. 93 del 14 luglio 2023 (nota come legge antipirateria), in vigore dall’8 agosto 2023, prevede l’uso di una piattaforma “machine-to-machine” per la gestione automatizzata delle segnalazioni. Nel decreto Caivano sono state inserite alcune modifiche alla legge, in particolare quella che evita la notifica ad AGCOM per velocizzare la procedura.
L’autorità ha comunicato che Piracy Shield è funzionante. Tutte le operazioni propedeutiche, elencate nella delibera 321/23/CONS, tra cui i requisiti tecnici e la definizione dei manuali tecnici (lato ISP e lato segnalatore), sono state completate. I primi test verranno effettuati nel corso del weekend. La piena operatività è prevista dal 31 gennaio 2024.
Gli ISP, così come le aziende che forniscono motori di ricerca, servizi di DNS aperti e VPN, dovranno eliminare i link dai risultati di ricerca e bloccare gli indirizzi IP e/o i nomi di dominio entro 30 minuti dalla segnalazione. Quest’ultima verrà “caricata” su Piracy Shield dal titolare del diritto (ad esempio DAZN e Sky), allegando la prova documentale della condotta illecita per evitare di bloccare l’accesso a siti legittimi.
Google ha condiviso una modalità per la comunicazione dell’elenco dei blocchi, impegnandosi ad eliminare le pubblicità dei siti pirata che consentono lo streaming degli eventi sportivi. Nel corso del 2024 verranno probabilmente divulgati i dati relativi all’efficacia della piattaforma.