Piracy Shield anche per film e serie TV pirata

Piracy Shield anche per film e serie TV pirata

Tra le novità approvate da AGCOM c'è l'uso della piattaforma Piracy Shield per bloccare l'accesso a siti pirata che trasmettono film e serie TV.
Piracy Shield anche per film e serie TV pirata
Tra le novità approvate da AGCOM c'è l'uso della piattaforma Piracy Shield per bloccare l'accesso a siti pirata che trasmettono film e serie TV.

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha approvato una delibera che aggiorna il regolamento sulla tutela del diritto d’autore introdotto a fine 2023. In seguito alle modifiche, la piattaforma Piracy Shield verrà utilizzata anche per bloccare l’accesso ai siti pirata che trasmettono film e serie TV. Altre novità riguardano motori di ricerca e provider di VPN.

Novità di Piracy Shield: aumentano i problemi?

La nuova delibera aggiorna quella di metà dicembre 2013 (680/13/CONS), considerando le disposizioni introdotte con il decreto Omnibus, il Digital Services Act e il Testo unico dei servizi di media audiovisivi.

La piattaforma Piracy Shield verrà utilizzata anche per bloccare (entro 30 minuti dalla segnalazione) l’accesso ai siti pirata che trasmettono contenuti non sportivi (live e on demand), come film e serie TV. Gli ordini di oscuramento verranno estesi anche a provider VPN e DNS pubblici. I motori di ricerca dovranno inoltre deindicizzare i siti pirata, ovvero rimuoverli dai risultati delle ricerche.

È infine previsto lo sblocco degli indirizzi IP e dei nomi di dominio, oscurati da Piracy Shield, che non sono più utilizzati per diffondere contenuti pirata da almeno sei mesi. Dopo la pubblicazione sul sito AGCOM (non ancora avvenuta) verrà avviata una consultazione pubblica di 30 giorni, al termine della quale entreranno in vigore le modifiche al regolamento.

Come già accaduto in precedenza, la Commissaria Elisa Giomi ha votato contro la delibera e criticato le novità introdotte, in quanto non risolvono le vecchie criticità e ne aggiungono altre.

I titolari dei diritti d’autore (ad esempio, Netflix e Sky) avranno un eccessivo potere che potrebbe causare il blocco di siti legittimi. L’oscuramento colpirà siti che offrono prevalentemente contenuti pirata. È noto che ci sono indirizzi IP condivisi, quindi il blocco impedirà l’accesso a contenuti non associati alla pirateria.

La Commissaria sottolinea inoltre che provider VPN e DNS dovranno sostenere costi per bloccare la diffusione dei contenuti illeciti ad esclusivo vantaggio dei titolari dei diritti. Se diventeranno eccessivi potrebbero anche decidere di non fornire più i servizi agli utenti italiani.

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Pubblicato il
19 feb 2025
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