Come anticipato dall’amministratore delegato Luigi De Siervo, la Lega Serie A ha presentato una denuncia al tribunale di Milano contro Cloudflare. L’azienda statunitense è accusata di favorire la pirateria, offrendo servizi che rendono inefficace la piattaforma Piracy Shield attiva dal 2 febbraio.
Cloudflare aiuta di spacciatori di partite
Nel ricorso, letto da Repubblica.it, ci sono gravi accuse di “complicità” per Cloudflare. I pirati studiano soluzioni per aggirare Piracy Shield e quindi il blocco dei siti con link alle IPTV. Forniscono inoltre le istruzioni per accedere in modo anonimo allo streaming illegale.
Secondo la Lega Serie A, ciò è possibile grazie ai servizi offerti dall’azienda statunitense. In pratica, Cloudflare fornisce agli spacciatori di partite il locale di spaccio e le vie d’uscita. Il riferimento è alla VPN gratuita WARP che nasconde il vero indirizzo IP dei dispositivi. In teoria, gli abbonati alle IPTV potrebbero essere ugualmente individuati, ma l’azienda statunitense non fornisce alle forze dell’ordine i log delle connessioni.
La Lega Serie A accusa inoltre Cloudflare di offrire altri tre servizi ai pirati, ovvero il famoso resolver DNS 1.1.1.1, la CDN e quello che consente di cambiare subito indirizzo (IP failover). A fine febbraio, in seguito alla segnalazione ricevuta tramite Piracy Shield, gli ISP hanno bloccato l’accesso all’indirizzo 188.114.97.7 che appartiene proprio alla CDN di Cloudflare. Essendo condiviso sono stati oscurati anche siti legittimi.
L’azienda statunitense ha quindi preparato un’email che i proprietari dei siti dovevano inviare ad AGCOM. Nel ricorso è scritto che l’autorità ha ricevuto circa 1.200 email di protesta.
Cloudflare non ha nessuna intenzione di rispettare le richieste, in quanto considerate illecite e incostituzionali. La Lega Serie A vuole che non offra più i suddetti servizi ai pirati, ma identificare i siti in base al contenuto è praticamente impossibile. Come ha sottolineato Stefano Zanero, professore ordinario di Computer Security e Digital Forensics and Cybercrime del Politecnico di Milano, l’unica soluzione è spegnere Piracy Shield.