Piracy Shield: Lega Serie A vuole denunciare Google

Piracy Shield: Lega Serie A vuole denunciare Google

La Lega Serie A potrebbe denunciare Google per non aver rimosso i link dei siti che permettono di accedere allo streaming pirata, violando la legge.
Piracy Shield: Lega Serie A vuole denunciare Google
La Lega Serie A potrebbe denunciare Google per non aver rimosso i link dei siti che permettono di accedere allo streaming pirata, violando la legge.

Secondo il Sole 24 Ore, la Lega Serie A potrebbe denunciare Google per inadempienza. Nonostante le numerose segnalazioni, l’azienda di Mountain View non ha rimosso dal motore di ricerca i link ai siti che permettono di accedere allo streaming illegale delle partite di calcio. Il commissario AGCOM Massimiliano Capitanio aveva evidenziato la mancanza di collaborazione da parte di Google (e Cloudflare).

Google non rispetta la legge

L’art. 2 comma 5 della legge n. 93 del 14 luglio 2023, nota come legge antipirateria, prevede che i gestori dei motori di ricerca devono bloccare l’accesso ai siti segnalati tramite Piracy Shield entro 30 minuti. In pratica, Google deve “deindicizzare” (nascondere) i link.

Le notifiche sono inviate direttamente dalla piattaforma, ma l’azienda di Mountain View non è iscritta a Piracy Shield. La Lega Serie A ha quindi inviato le richieste tramite email, raccomandate e moduli predisposti dalla stessa Google, ricevendo però solo risposte automatiche.

Secondo il Sole 24 Ore, la Lega Serie A presenterà una denuncia contro Google per gravi negligenze e mancato rispetto della suddetta legge. Lo scorso 7 ottobre era stata già inviata una diffida. Nella denuncia verrà chiesto anche di rimuovere dal Play Store le app Android che permettono di vedere le partite in streaming senza pagare nulla (che secondo Massimiliano Capitanio dovrebbero essere rimosse anche dai dispositivi degli utenti).

La mancanza di collaborazione sarebbe la causa principale che ha portato al blocco di un dominio usato da Google Drive. Dato che non è iscritta alla piattaforma, Google non ha comunicato la whitelist con domini e indirizzi IP da escludere.

Sulla questione è intervenuto anche il Codacons con la presentazione di un esposto alla Procura della Repubblica di Roma. Assoprovider ha invece presentato un esposto alla Corte dei Conti.

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Pubblicato il
23 ott 2024
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