Un certo “fuckpiracyshield” ha pubblicato su GitHub il codice sorgente e la documentazione di Piracy Shield, la famigerata piattaforma usata per contrastare la pirateria audiovisiva (attiva dal 1 febbraio). Al momento sono disponibili 9 repository che contengono file Python, JavaScript e Rust, oltre a manuali e codici di errore per ISP e segnalatori.
Chi ha rubato il codice?
Piracy Shield viene utilizzata dai titolari dei diritti d’autore (ad esempio, DAZN e Sky) per segnalare gli indirizzi IP che devono essere bloccati dagli ISP (Internet Service Provider) entro 30 minuti. Sul sito dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) sono elencati i provvedimenti di inibizione. La piattaforma non è tuttavia affidabile al 100%, in quanto sono stati già bloccati siti legittimi che usavano una CDN di Cloudflare.
L’utente “fuckpiracyshield” ha definito Piracy Shield uno strumento di censura:
Piracy Shield, una piattaforma sviluppata da SP Tech Legal per AGCOM, non è solo un tentativo all’italiana di combattere la pirateria online, ma è anche una pericolosa porta verso la censura. Il suo blocco indiscriminato di siti web e indirizzi IP legittimi costituisce un pericolo immenso, aprendo la strada a una censura incontrollata sotto il pretesto dell’applicazione delle leggi sul copyright. Concedere alle autorità il potere incontrollato di bloccare contenuti online rappresenta una minaccia significativa alla libertà di espressione e all’accesso alle informazioni. Questo approccio draconiano non solo fallisce nel combattere efficacemente la pirateria, ma mina anche i principi democratici fondamentali. È necessario riconoscere Piracy Shield per ciò che realmente è: uno strumento di censura mascherato come una soluzione alla pirateria. Piracy Shield è semplicemente il risultato di incompetenza tecnica ed eccessiva burocrazia, una costante nel governo italiano.
Nei 9 repository ci sono quattro PDF (manuali e codici di errore per ISP e segnalatori), le API e il codice del frontend e altri componenti della piattaforma. Ovviamente non è noto il nome vero di “fuckpiracyshield“, ma è sicuramente un cittadino italiano.
L’autore del leak potrebbe essere una persona che ha l’accesso al codice oppure il risultato di un data breach. In pratica, la piattaforma Piracy Shield è stata piratata. Quasi certamente, GitHub riceverà la richiesta di eliminazione dei repository.