Dopo il blocco dell’indirizzo IP di una CDN di Cloudflare e la pubblicazione del codice sorgente è emerso un altro problema per Piracy Shield. I fornitori stranieri di servizi web non ricevono nessuna notifica, quindi vendono indirizzi IP bloccati dagli ISP (Internet Service Provider). Intanto i “pirati” trovano soluzioni alternative in pochi minuti.
Piracy Shield: disastro totale?
Come evidenzia DDay.it, i principali problemi sono dovuti all’assenza di trasparenza. Nella pagina dedicata, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) indica solo il numero degli indirizzi IP bloccati, quindi è impossibile conoscere gli indirizzi IP e presentare reclamo entro i 5 giorni previsti dalla legge antipirateria (n. 93 del 14 luglio 2023).
Un amministratore di sistema ha chiesto un IP failover a OVHcloud, il più grande fornitore di domini, hosting e server cloud d’Europa. Dopo aver pagato e ottenuto l’indirizzo IP ha scoperto che non era raggiungibile dall’Italia perché è finito nella blacklist di Piracy Shield.
L’azienda francese ha venduto l’indirizzo IP in quanto non ha ricevuto nessuna notifica di blocco. Quasi certamente, l’indirizzo IP è stato segnalato da un titolare del diritto d’autore sulla piattaforma Piracy Shield e gli ISP hanno bloccato l’accesso al dominio associato. Il “pirata” ha però spostato il sito, quindi l’indirizzo IP libero è stato assegnato allo sfortunato cliente.
Per un progetto chiedo al mio hosting un IP Failover. Me lo assegnano (pagando, ofc).
Irraggiungibile dall'Italia. Breve verifica, è in lista #PiracyShield.@AGCOMunica lo spieghi tu a @OVHcloud che pago per un servizio che non posso usufruire? O paghi tu? cc/ @OVHcloud_IT— Ivo Gandolfo (@infinitybofh) March 27, 2024
Come detto, il motivo principale di questi problemi è l’assenza di trasparenza. Un altro utente ha inviato ad AGCOM un’istanza di accesso civico generalizzato per avere informazioni (data, ora, segnalante e altre) sul provvedimento di blocco dell’indirizzo IP 188.114.97.7 della CDN di Cloudflare. Ieri ha ricevuto la risposta:
AGCOM ha risposto alla mia FOIA, in poche parole "negata per motivata opposizione dei soggetti controinteressati".
Questa risposta è una FOLLIA, io sono legittimamente interessato ad avere accesso a quei dati come diretto interessato in quanto vittima del blocco erroneo. https://t.co/sV45PPPnOa pic.twitter.com/QXazzvULYL— Erny (@ernytech) March 27, 2024
L’accesso ai dati è stato negato per “motivata opposizione dei soggetti controinteressati“. In pratica, la legge consente di presentare ricorso entro 5 giorni, ma non è possibile conoscere chi ha segnalato l’indirizzo IP e quindi chiedere un eventuale risarcimento danni. In attesa di una maggiore trasparenza da parte di AGCOM è possibile verificare se un indirizzo IP o un dominio è stato bloccato su questo portale.