Già passato alla storia per essere stato il primo condannato quale gestore di un archivio di link torrent , Scott sk0t McCausland è ora al centro di un episodio quantomeno curioso.
Scontata la sua pena detentiva, gli è stato chiesto di installare un software per monitorare le proprie attività online : “Nessun problema, fa parte della sentenza che mi riguarda” scrive sul suo blog. Al momento Scott utilizza la distribuzione Linux Ubuntu 7.04 sul suo PC, ma il suo sorvegliante è stato categorico: “Mi ha detto che se voglio usare un computer, devo utilizzare un sistema operativo compatibile con quel software”. E l’unico OS compatibile è Microsoft Windows .
Scott ribadisce che non intende tentare di aggirare la legge o fare propaganda per il celebre sistema open source: “Non sono un coder o un linux guru e non voglio tornare in galera: penso solo che sia totalmente ridicolo forzarmi a comprare un sistema operativo perché è l’unico supportato”. E conclude: “Non credo (né lo crede il mio avvocato) che il governo possa costringermi a cambiare OS”.
Una vicenda che non mancherà di avere altri sviluppi e che probabilmente riporterà Scott in tribunale, anche se non necessariamente nelle vesti di accusato. Nel frattempo in suo sostegno accorrono blogger e addetti ai lavori . Si mobilita persino Fake Steve Jobs , che si domanda se costringere qualcuno a passare a Windows non sia una punizione un po’ troppo crudele .
A scanso di equivoci, Scott ha già aperto una sottoscrizione per acquistare il sistema operativo di BigM. E magari anche Office , visto che a lui il computer serve per studiare: ma promette di rendere conto di ogni centesimo ricevuto.
Luca Annunziata