Pirateria, arrestato sacrestano a Napoli

Pirateria, arrestato sacrestano a Napoli

Una grossa operazione contro un giro di CD e DVD contraffatti ha portato all'arresto di 11 persone. L'organizzazione criminale era già stata colpita
Una grossa operazione contro un giro di CD e DVD contraffatti ha portato all'arresto di 11 persone. L'organizzazione criminale era già stata colpita

Ci sono anche il sagrestano del Duomo di Napoli e suo figlio tra gli arrestati al termine di una indagine nata per contrastare la diffusione di un’enorme quantità di CD e DVD illegalmente masterizzati sul territorio laziale. In tutto sono 11 le persone fermate dalle forze dell’ordine.

Raccontano le cronache che l’organizzazione a cui avrebbero fatto riferimento gli arrestati operava nel napoletano, dove i supporti ottici illegali venivano prodotti e poi trasportati e spacciati a Roma e dintorni.

A detta degli inquirenti il sacrestano e il figlio, arrestato in caserma dove prestava servizio di volontariato, offrivano all’organizzazione le proprie competenze informatiche per produrre migliaia di copie comprendenti film, musica e videogiochi. I prodotti illegali, distribuiti senza bollino SIAE sul mercato nero, erano realizzati sfruttando un impianto a Marano, non lontano da Napoli.

Il celebre edificio napoletano Per quanto riguarda i film, i contenuti venivano scaricati da Internet e su di essi veniva poi “piazzato” l’audio in italiano: una pratica nota che permette di realizzare abusivamente copie di lungometraggi sottotitolati o doppiati nella lingua desiderata.

L’indagine è durata due anni: nel luglio del 2005 le forze dell’ordine avevano intercettato un carico di supporti illegali all’aeroporto di Fiumicino, a Roma, e fermato alcuni corrieri che facevano la “spola” in automobile tra Napoli e Roma. In quell’occasione fu anche scoperto un impianto di riproduzione che disponeva di più di 140 masterizzatori, con cui erano stati realizzati decine di migliaia di CD e DVD, ed erano state ritrovate anche locandine del materiale pirata. Da lì, attraverso intercettazioni e appostamenti, le forze dell’ordine sono riuscite a ricostruire le operazioni dell’organizzazione criminale.

Secondo gli inquirenti, l’organizzazione rivendeva i supporti contraffatti ad un prezzo compreso tra i 5 e i 7 euro, garantendosi così un profitto non indifferente.

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Pubblicato il
17 apr 2007
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