Ennesimo sequestro messo a segno dalla Guardia di Finanza, più precisamente dai militari del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche di Roma. Colpita nuovamente la pirateria digitale. Bloccate 545 risorse presenti su Telegram in cui avveniva la diffusione illegale e abusiva di opere dell’ingegno.
Operazione anti-pirateria su Telegram della GdF
Stando al comunicato stampa ricevuto in redazione, sono inoltre state denunciate otto persone residenti in Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Campania. Sul loro capo pende l’accusa di aver amministrato i canali in questione.
Tutto ha avuto inizio con una denuncia presentata dall’Ordine dei Giornalisti lombardo, con l’obiettivo di far luce sulla distribuzione non autorizzata di quotidiani e riviste. Da lì sono partite indagini che hanno permesso di individuare una rete molto più ampia e che ha rilevato reati anche inerenti ad altre tipologie di contenuti: palinsesti televisivi, serie TV e altre forme di intrattenimento in streaming.
La ricostruzione del modus operandi è avvenuta seguendo diversi metodi, fino ad arrivare alle reali identità dei responsabili che si celavano dietro nickname e nomi di fantasia.
I canali in questione raccoglievano oltre 430.000 iscritti, ai quali non era chiesta alcuna forma di pagamento o abbonamento. Gli indagati traevano però profitto attraverso il metodo dell’affiliazione (link verso e-commerce dai quali ottenevano una percentuale sugli acquisti) e della sponsorizzazione (ricezione di un corrispettivo per la pubblicazione di banner).
Sempre dal comunicato stampa giunto in redazione apprendiamo che, il procedimento penale, verte ora ancora nella fase delle indagini preliminari. La responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata qualora intervenga sentenza irrevocabile di condanna.
Ricordiamo che la ricerca, il download e la visione di contenuti con modalità illegittime, oltre che costituire un attività illecita, presenta rischi elevati per la sicurezza. Di frequente, chi gestisce queste risorse le impiega per distribuire codice malevolo sottoforma di malware, spyware o altre minacce informatiche: meglio starne alla larga.