Roma – “Musica, film, altre opere dell’ingegno possono rappresentare un rischio se detenuti sui computer dell’azienda senza l’autorizzazione dei legittimi titolari dei diritti. Questa guida spiega quello che potete fare per proteggere la vostra azienda dai rischi connessi alla violazione del diritto d’autore”. Con queste parole viene presentato l’indice di una nuova Guida al rispetto del diritto d’autore per imprese ed istituzioni , diffusa da ieri dalle major della musica e del cinema in molti diversi paesi.
La Guida punta l’accento sui rischi legali che le aziende corrono se sui propri network o computer venissero individuati file ottenuti illecitamente, “rischi – spiega la guida – di natura civile e penale”. Non solo, vengono messi sotto accusa i sistemi di file sharing dal punto di vista della Sicurezza. Si legge nella Guida che virus, spyware, compromissione dei sistemi di sicurezza e calo delle performance dei computer che utilizzano piattaforma di condivisione dei file sono conseguenze comuni. “Molte aziende – spiega la Guida – proibiscono l’installazione e l’utilizzo non autorizzato di sistemi di file sharing. Questa è un’ottima forma di prevenzione contro eventuali rischi legali e connessi alla sicurezza informatica”.
In verità la Guida spinge anche affinché le imprese e le istituzioni si dotino di policy per l’uso dei PC da parte dei dipendenti, di firewall e di altri software di sicurezza. E viene anche messo a disposizione un fac simile di circolare sulla proprietà intellettuale che, secondo i produttori discografici e cinematografici, dovrebbe essere fatta girare in quegli ambienti dove una policy chiara in materia ancora non è stata introdotta.
Assieme alla guida le diverse organizzazioni promotrici di questa iniziativa antipirateria, tra cui IFPI e MPA , diffondono anche un software gratuito , Digital File Check (DFC), pensato per velocizzare e facilitare agli utenti aziendali ed istituzionali la messa in atto dei “consigli” di cui alla Guida.
L’uso del software è semplice e consta di tre passi. Il primo è verificare quali programmi di file sharing si trovino sui network aziendali: a quel punto “sarete in grado di rimuoverli o di bloccarli”; il secondo prevede l’analisi dei file contenuti nelle diverse cartelle per cancellare quelli che “dovessero violare la legge sul diritto d’autore” mentre il terzo step previsto dal software è l’uso di un “pulsantone” cliccando il quale viene visualizzato un inventario “di tutti i file musicali, dei file video e delle immagini” presenti sui computer e sulle reti delle organizzazioni che ne faranno uso.
Secondo il presidente di IFPI, John Kennedy, “si tratta di un’applicazione nata allo scopo di facilitare la condivisione di file in modo legale e responsabile. E’ un progetto molto importante che si inquadra all’interno della campagna di sensibilizzazione contro il file-sharing illegale. DFC è di facile utilizzo sia per utenti privati, ad esempio le famiglie che desiderano una navigazione in Internet sicura per i loro figli, sia per le aziende che devono preservare le proprie reti da possibili accessi non autorizzati”.
Stando a quanto dichiarato dalle major, “DFC ha un utilizzo gratuito e non trasmette assolutamente alcuna informazione ad organizzazioni antipirateria”. La versione italiana può essere scaricata dal sito promusic o da quello della FAPAV , la federazione contro la pirateria audiovisiva.