Sony Music, Universal Music Group e Warner Music hanno presentato una denuncia contro Verizon per la violazione della legge sul diritto d’autore. L’operatore telefonico avrebbe “nascosto la testa nella sabbia“, ignorando le segnalazioni delle tre major discografiche relative agli abbonati che hanno usato la sua rete per scaricare versioni pirata dei brani musicali.
Risarcimento danni di oltre 2,6 milioni di dollari
Nella denuncia è scritto che Verizon ha ricevuto oltre 340.000 avvisi di violazione del copyright dal 2020. Nelle segnalazioni sono indicati gli indirizzi IP degli utenti che hanno scaricato brani musicali tramite P2P. In allegato alla denuncia c’è un elenco di 17.335 tracce di singoli artisti e gruppi, tra cui Rolling Stones, Ariana Grande, Bob Dylan, Bruno Mars, Elvis Presley, Dua Lipa e Drake.
Uno dei “trasgressori eclatanti” ha scaricato 4.450 tracce musicali tra marzo 2021 e agosto 2023. Secondo le tre major, Verizon non ha una policy adeguata per imporre il rispetto del copyright. Avrebbe quindi continuato ad offrire il suo servizio di connettività ai pirati musicali, invece di disattivare il loro abbonamento.
Sony, UMG e Warner accusano Verizon di concorso in violazione di copyright e violazione indiretta del copyright, chiedendo al giudice di infliggere la sanzione massima (150.000 dollari) per ogni traccia, come previsto dal Digital Millennium Copyright Act (DMCA), quindi un risarcimento di oltre 2,6 milioni di euro.
Un simile caso è stato esaminato dai giudici nel 2019. Cox Communications doveva pagare un risarcimento di un miliardo di dollari a Sony, UMG, EMI e Warner, in seguito alla sentenza di primo grado. In appello, l’operatore è stato assolto dall’accusa di violazione indiretta del copyright, ma non dall’accusa di concorso in violazione. Cox si rivolgerà ora alla Corte Suprema.