Pirateria, nuovi sequestri della GdF

Pirateria, nuovi sequestri della GdF

Scoperte due centrali di riproduzione a Palermo e Bagheria che secondo gli inquirenti alimentavano il mercato nero locale con copie di videogiochi, film di prima visione e musica
Scoperte due centrali di riproduzione a Palermo e Bagheria che secondo gli inquirenti alimentavano il mercato nero locale con copie di videogiochi, film di prima visione e musica


Roma – Si è svolta in Sicilia una nuova operazione della Guardia di Finanza (Comando provinciale di Palermo) che ha portato alla scoperta di due sale di masterizzazione dedite alla riproduzione illegale di una grande quantità di materiali protetti.

Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati due personal computer, 17 masterizzatori, stampanti, migliaia di CD e DVD, lettori e altro materiale informatico, nonché documentazione che secondo le Fiamme Gialle prova l’estensione dell’attività illegale ricondotta a due persone, entrambe denunciate.

Come dichiarato dalla Guardia di Finanza, le due sale si trovavano a Bagheria e Palermo ed erano principalmente dedicate alla produzione per il mercato nero dei film di prima visione e dei dischi più gettonati delle classifiche musicali. Molti supporti contenevano anche videogiochi per Playstation illegalmente riprodotti.

L’organizzazione che secondo le Fiamme Gialle faceva capo ai due, era di ampie dimensioni. Le sale di riproduzione, infatti, venivano utilizzate per rifornire “numerosi rivenditori al minuto” sia a Palermo che in provincia. Si tratta di rivenditori che, con bancarelle mobili, riuscivano ogni giorno a “piazzare” grandi quantità di prodotti.

“L’operazione rappresenta un duro colpo per le organizzazioni che lavorano in questo settore – si legge in una nota diffusa dalla Guardia di Finanza – perché si stima che i centri di duplicazione abusivi riuscivano ad immettere sul mercato decine di migliaia di pezzi. Infatti, erano potenzialmente in grado di riprodurre oltre 1000 compact disc al giorno investendo somme irrisorie”.

“Il materiale illecito era sistemato – continua la nota – su scaffalature a parete e all’interno di scatole di cartone, in modo da consentire una rapida ricerca dei generi e degli autori preferiti da parte di potenziali acquirenti”.

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Pubblicato il
29 set 2005
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