EUIPO (European Union Intellectual Property Office) ha pubblicato uno studio sul consumo illegale di contenuti online (TV, musica, film, pubblicazioni e software) nei paesi europei tra il 2017 e il 2023. I risultati evidenziano che l’Italia è il paese con la media più bassa di accessi a contenuti pirata. In generale è stato rilevato un aumento delle visite a siti che ospitano servizi IPTV.
In Italia ci sono pochi pirati
Gli italiani sono un “popolo di poeti, artisti, eroi, santi, pensatori, scienziati e navigatori“. Ma tra i navigatori online ci sono pochi pirati. Secondo l’analisi effettuata da EUIPO, nel 2023 sono stati effettuati in media solo 7,3 accessi al mese a contenuti illegali contro una media europea di 10,3. L’Italia è il paese con meno accessi. Al secondo e terzo posto ci sono Germania (7,7) e Romania (7,9).
I paesi con il maggior numero di accessi a contenuti pirata sono Lituania (26,2), Estonia (23,2) e Cipro (22). Rispetto alla precedente edizione del report è aumentata principalmente la pirateria di software e quella degli eventi sportivi in diretta. Nel primo caso, la media europea è 0,9 accessi al mese (+6%) per utente. Le app, inclusi i giochi, sono il genere più piratato, quindi la maggioranza degli accessi avviene tramite dispositivi mobile.
Per quanto riguarda gli eventi sportivi live, EUIPO ha rilevato 0,53 accessi al mese per utente. Il PC desktop è il dispositivo più utilizzato. Il dato sulle IPTV, incluso per la prima volta, non indica il consumo reale, ma una stima. Considerando che l’accesso a siti di IPTV con registrazione obbligatoria è aumentato del 10%, l’1% degli utenti europei potrebbe aver sottoscritto un abbonamento nel periodo 2022-2023.
Si tratta quindi di un numero elevato, come dimostrano le varie operazioni effettuate dalle forze dell’ordine. La più recente, nata da un’indagine italiana, ha portato alla chiusura di oltre 2.500 canali pirata con oltre 22 milioni di abbonati.