Sono le segnalazioni degli utenti truffati e il continuo monitoraggio del commercio elettronico ad aver consentito due giorni fa alla Guardia di Finanza di Catania di mettere a punto l’operazione Rip-Off , con cui sono stati individuate e denunciate 18 persone dell’hinterland catanese che si ritiene vendessero tramite il celebre sito d’aste eBay copie masterizzate di software, musica e film nonché oggetti contraffatti.
I cybercop catanesi del Nucleo di Polizia tributaria in una nota spiegano che gli utenti sprovveduti che si intrattenevano in questo genere di commercio avevano un “convincimento utopico” secondo cui la connessione ad Internet “permetta di essere del tutto sconosciuti durante le connessioni”. Un convincimento che, si legge in una nota, “è stato fatale a diverse persone che credevano di ottenere l’anonimato utilizzando le comunicazioni del sito internet ebay.it”. L’analisi dei dati di log ha fornito ai finanzieri tutte le informazioni utili a risalire agli utenti coinvolti.
La procedura con cui abiti contraffatti, oggetti d’arte fasulli e altri materiali illegali venivano spacciati dai diversi “venditori” denunciati prevedeva perlopiù l’uso di carte Postepay : secondo le Fiamme Gialle ciò si deve alla “facilità del loro utilizzo” e alle “modalità di riscossione della somma pattuita per il buon fine della transazione”.
La Guardia di Finanza, che ha agito in stretta collaborazione con il Fraud Investigation Team di eBay, ha spiegato di aver eseguito su mandato del sostituto procuratore della Repubblica di Catania Salvatore Faro una serie di perquisizioni domiciliari, grazie alle quali sono state individuate le opere contraffatte o illegalmente masterizzate. In alcuni casi sono stati rinvenuti pacchi pronti per la spedizione agli ignari acquirenti, che si sarebbero ritrovati in casa abbigliamento apparentemente di marca ma del tutto fasullo.
Nel complesso dell’operazione sono stati sequestrati 5600 dvd masterizzati, 14 computer, 10 hard disk, 11 carte prepagate Postepay, 39 paia di scarpe, 38 reperti archeologici. Le persone indagate, spiegano le Fiamme Gialle, hanno una età compresa tra 20 e 45 anni e risiedono nei Comuni di Catania, Mascalucia, Tremestieri Etneo, S. Gregorio di Catania, Acireale, Giarre, Valverde, Misterbianco e Roccalumera (ME).
“Nell’abitazione di uno degli indagati – spiega la nota della GdF – sono state rinvenute diverse suppellettili gelosamente custodite all’interno di una bacheca ornamentale, che, previo esame eseguito da funzionari della locale Soprintendenza ai Beni culturali, sono stati riconosciuti d’interesse archeologico e, per tale motivo illegittimamente detenute in violazione della normativa di settore”