Quando manca ormai poco più di una settimana alla presentazione ufficiale di Pixel 4 (e delle altre novità in arrivo da bigG) torniamo a parlare di una questione piuttosto controversa: il coinvolgimento di senza tetto per il “test su strada” della funzionalità Face Unlock integrata nello smartphone, attuato a quanto pare senza informare in modo adeguato ed esaustivo i diretti interessati, offrendo loro in cambio 5 dollari sotto forma di gift card.
Pixel 4 e Face Unlock: stop al test su strada
È bene precisare che stando a quanto trapelato l’iniziativa è stata messa in campo nella città di Atlanta da una realtà esterna a Google (ma per conto del gruppo di Mountain View), in modo da raccogliere feedback sull’efficacia del sistema di riconoscimento facciale, soprattutto della tecnologia che si occupa analizzare i volti delle persone di colore, già in passato risultata fallace. Ora dall’azienda californiana giunge la comunicazione ufficiale dello stop.
Stiamo valutando e indagando in modo serio queste segnalazioni. Le accuse riguardanti la veridicità e il consenso sono in violazione con i nostri requisiti per gli studi di ricerca volontaria e non in linea con la formazione che abbiamo fornito.
Non è detto che il progetto non possa essere avviato nuovamente più avanti, una volta fatta luce su quanto accaduto, magari senza più avvalersi della collaborazione di Randstad, l’agenzia esterna che se ne è fin qui incaricata per conto di Google. Sulla vicenda, portata alla luce la scorsa settimana da un report del New York Daily, è intervenuto nei giorni scorsi anche il procuratore generale di Atlanta, Nina Hickson, con una lettera inviata direttamente a bigG che ha gettato benzina sul fuoco. Questo un estratto.
La possibilità che i membri più vulnerabili della nostra popolazione possano essere raggirati per gli interessi commerciali della vostra società è profondamente allarmante, per varie ragioni.